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Katy Perry razzista? La comunità afroamericana, e non solo, si ribella

Katy Perry razzista? La comunità afroamericana, e non solo, si ribella

Katy Perry annuncia che il suo marchio di calzature rimuoverà due tipologie di scarpe dai negozi in seguito alle critiche secondo cui il loro design – un paio di labbra rosse esageratamente gonfie, un naso triangolare e grandi occhi blu, il tutto su sfondo di pellame nero – evoca i tratti somatici di un viso afroamericano. Mentre alcuni hanno difeso le scarpe da $ 129 di Perry, il clamore ha comunque decretato un momento particolarmente difficile per la popstar. La carriera della cantante di 34 anni, che è iniziata nel 2008 con il successo I Kissed A Girl, è stata punteggiata di accuse di appropriazione culturale – anche se Perry si è allineata più e più volte con il movimento Black Lives Matter ed altre campagne riguardanti le donne nere.

In una dichiarazione, Perry e la società di gestione del marchio Global Brands, che ha lanciato la sua collezione di calzature nella primavera 2017, hanno affermato che le calzature in questione «facevano parte di una collezione che è stata rilasciata la scorsa estate in nove diverse colorazioni (nero, blu, oro, grafite, piombo, nudo, rosa, rosso, argento) e concepite come un cenno all’arte moderna e al surrealismo.»
«Ne sono stata rattristata quando hanno portato alla mia attenzione questo paragone tra le scarpe ideate da me e le immagini dolorose che ridicolizzano i tratti tipici della faccia afroamericana», continua la dichiarazione. «La nostra intenzione non è mai stata di infliggere dolore. Li abbiamo immediatamente rimossi dalle Katy Perry Collections.»

Le immagini razziste, emerse da una pagina web, mostrano quanto gli afroamericani siano derisi da tempo nel mondo della moda. Proprio la scorsa settimana, Gucci ha ideato un maglione da 890 $ che è stato tirato in mezzo a  delle proteste. L’ira dei più si è scatenata contro il design del passamontagna in lana, prolungamento del dolcevita, che mostrava delle carnose labbra rosse. Anche Prada a dicembre ha affrontato un contraccolpo simile, per una vetrina che ricordava le figurine dei Blackface

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