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Kakà si sposa per la seconda volta: la fidanzata mostra su Instagram l’anello

Kakà, ex calciatore del Milan, è l’«uomo più felice del mondo»: la sua compagna Carolina Dias ha accettato di sposarlo. Su Instagram l’annuncio della coppia.

Kakà si sposa per la seconda volta. Una splendida notizia per i fan del campione di calcio, classe 1982. L’ex giocatore del Milan, che nel 2015 aveva divorziato da Caroline Celico dopo dieci anni di matrimonio, convolerà nuovamente a nozze con Carolina Dias. L’annuncio è arrivato su Instagram qualche ora fa e ha colto tutti di sorpresa: «Mi hai reso l’uomo più felice del mondo! Ti prometto di renderti la donna più felice del mondo. Ti amo», ha scritto l’ex attaccante. Il post è stato accompagnato da uno splendido scatto che ritrae la coppia baciarsi. In primo piano si vede la mano della futura sposa con su scritto sul palmo «I said yes». Dallo scatto sembra un solitario, un regalo che il campione ha voluto dare alla sua compagna come pegno d’amore.

Per Ricardo Kakà, come dicevamo, non si tratta del suo primo matrimonio. Per nove anni, dal 2006 al 2015, il calciatore è stato sposato con Carolina Celico, da cui ha avuto i suoi due attuali figli, Luca e Isabella. La coppia sembrava essere felice, i due parevano parecchio affiatati, come testimoniavano i tanti scatti sui social. In realtà ad un certo punto Kakà e la prima moglie hanno deciso di intraprendere strade diverse. Qualche giorno fa il calciatore era tornato a parlare proprio del suo primo esperimento matrimoniale. Nello specifico, ai microfoni di Gran Circulo, un programma trasmesso sul canale brasiliano SporTV, aveva parlato del tema della verginità con cui arrivò al primo matrimonio nel 2006. A riguardo l’ex del Milan ha dichiarato: «Oggi lo farei diversamente. Ci sono alcune cose al giorno d’oggi, principalmente i social network, in cui sei il comunicatore e finisci per raggiungere molte persone. Non rimpiango il modo in cui sono arrivato al matrimonio, ma oggi lo terrei per me stesso, per preservarmi dalle speculazioni e dalle battute. Io davvero non lo vedo necessario».