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Jackie Kennedy, confessioni all’asta

Jackie Kennedy, confessioni all’asta

A vent’anni dalla scomparsa

Vent’anni fa come oggi, 19 maggio, a New York moriva Jackie Kennedy.

Icona di stile ed eleganza e donna di grande carisma e fascino, di Lei negli anni si è detto di tutto.
Sposata, dal 1953 al 1963, con uno dei Presidenti più amati degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, il suo matrimonio, chiacchieratissimo, è stato oggetto di fantasie e gossip, trasformandosi, dopo la tragica morte di Kennedy, in mito.

Per tutte queste ragioni, saranno certamente in molti a contendersi, il mese prossimo, una serie di lettere private che raccontando pensieri e segreti di una giovane donna sotto i riflettori.

L’Irish Times ha infatti rivelato che il 10 giugno la casa d’aste irlandese di Philip Sheppard metterà all’incanto, per un valore stimato di un milione e 600mila dollari, trentatré lettere scritte da Jackie Kennedy al prete irlandese Joseph Leonard.

Incontrato solo due volte, a Dublino, la prima quando aveva 21 anni e non aveva ancora conosciuto il futuro marito, padre Leonard divenne per Jackie Kennedy un confessore d’elezione, a cui affidare gli aspetti più intimi della sua vita, dalla passione del marito per le donne alle sue ambizioni politiche e poi i momenti tragici dell’assassinio del presidente avvenuto il 22 novembre del 1963 a Dallas e il suo senso di solitudine.

Trenta lettere scritte in un arco di tempo che va dal 1950 al 1964, anno in cui morì il religioso.

In occasione dell’anniversario della morte di Jackie, diventa dunque di dominio pubblico il suo mondo più segreto.
“Questo mondo può essere molto affascinante dall’esterno, ma se ci si è dentro e sei solo potrebbe essere un inferno…Mi fa così bene scrivere e liberarmi dai pesi perché altrimenti non lo direi a nessuno”, al tormentato rapporto con il marito “Ama cacciare ma si annoia dopo aver conquistato una donna. E una volta sposato ha bisogno di provare che è ancora attraente, così flirta con altre donne ed è infastidito da te”, fino al suo rapporto con la religione, molto cambiato dopo la morte fra le sue braccia del marito “Devo sforzarmi di pensare che esista un Dio – scrive, aggiungendo – Dio deve proprio spiegarmi ciò che mi fa, se mai lo incontrerò”.

Non è dato sapere chi abbia fornito a Philip Sheppard un tale bottino, che fornisce un ritratto di Jackie Kennedy molto diverso rispetto a quello mostrato fino a ora. Jackie era una donna tormentata piuttosto che cinica, riservata piuttosto che disinvolta. Ci chiediamo solo se sarebbe contenta di essere messa a nudo così, tra le sue  fragilità che la rendono immediatamente più “normale”.

John e Jackie Kennedy