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Django Unchained

La corsa verso gli Oscar 2013Manca meno di un mese alla Notte delle stelle.

Il 24 febbraio tutti gli occhi saranno puntati sul Dolby Theatre di Los Angeles per l’85esima edizione degli Oscar del cinema, a partire dai look sul red carpet più atteso dell’anno, fino ai vincitori dell’ambita statuetta dorata.

Noi iniziamo il nostro personale countdown agli Academy Awards raccontandovi retroscena, peculiarità e curiosità sulle nove pellicole che concorrono nella categoria più importante, ovvero Miglior Film: “Amour” di Michael Haneke,“Beasts of the Southern Wild” di Dan Janvey, Josh Penn e Michael Gottwald, “Django Unchained” di Quentin Tarantino, “Les Misérables” di Tom Hooper, “Vita di Pi” di Ang Lee, “Lincoln” di Spielberg, “Il Lato positivo” di David O. Russel, “Zero Dark Thirty” di Kathryn Bigelow e “Argo” di Ben Affleck.

Oggi parliamo dello spaghetti western del momento, presentato in anteprima allo scorso Festival del Cinema di Roma, uscito nelle sale italiane il 17 gennaio e già re del bottegino: Django Unchained di Tarantino.

Il regista americano, che non ha mai nascosto il suo amore sconsiderato per il genere, ha voluto omaggiare Django, il film del 1966 diretto da Sergio Corbucci.

Se non bastasse il blasone del regista, il film vanta un cast di primo piano: Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson e Kerry Washington. Lo stesso Tarantino fa una piccola comparsata nel finale, che si affianca al cameo di Franco Nero, l’originale e indimenticabile Django di quasi 50 anni fa.

Cameo di Tarantino in Django Unchained

Con i suoi 165 minuti di durata complessiva, Django Unchained è il film più lungo diretto da Tarantino e racchiude in sè tutti i capisaldi del suo inconfondibile stile cinematografico: sceneggiatura tagliente (favorita all’Oscar nella categoria), ironia, sagacità, riferimenti e citazioni ai film del passato e le immancabili sequenze splatter.

Degna di nota la colonna sonora, a partire dalla epica Django a cura di Luis Enríquez Bacalov e Rocky Roberts all’inizio del film, vero e proprio inno al selvaggio west, già soundtrack del film di Corbucci, fino alla suggestiva ed emozionante “Ancora qui” di Elisa con musica del grande Ennio Morricone.

Una delle battute che rimarranno nella storia? Il botta e risposta tra i “due Django”, Franco Nero, che interpreta un appassionato di lotta tra mandingo, e Jamie Foxx: “Come ti chiami?”, “Django”, “Spelling?”, “D-J-A-N-G-O. La D è muta”, “Lo so”.

Infine una curiosità sul protagonista: Quentin Tarantino ha rivelato a “Playboy” di aver pensato inizialmente ad un altro celebre attore di Hollywood per interpretare l’eroe del suo western moderno.
Era Will Smith la prima scelta del regista, ma l’attore di Men in Black ha dovuto declinare l’offerta per i numerosi impegni e la complessità del personaggio: poi è entrato in gioco Foxx, un vero e proprio attore-cowboy, proprio quello che cercava Tarantino, un uomo “del Texas che ha capito subito cosa volevo”.

In un’intervista alla rivista britannica “Total Film”, il regista ha fatto riferimento ad una trilogia iniziata da Bastardi senza gloria e continuata appunto con Django Unchained, in cui rivisita sotto la sua personale visione artistica e ideologica vari periodi della storia moderna.

L’ultimo capitolo dovrebbe essere il film Killer Crow, che narrerà le vicende di uno squadrone di soldati di colore impegnato a combattere in Francia nel 1944 e di cui il regista deve solo ultimare la sceneggiatura.

Tarantino con il suo Django non ha deluso le aspettative, è stato ancora una volta in grado di sorprendere trattando temi delicati con arguzia, originalità e sfrontatezza, regalando al cinema contemporaneo un altro cult.

Jamie Foxx e Franco Nero in Django Unchained

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