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Skip Care o Layering? Il Giappone svela i segreti per una pelle di porcellana

Skip Care o Layering? Il Giappone svela i segreti per una pelle di porcellana

Una ferrea beauty routine è il primo passo per una pelle di porcellana: Layering o Skip Care, la scelta è soggettiva, anche se il minimalismo beauty sembra essere in drastico vantaggio

Il segreto per il successo (non più tanto segreto ormai) per avere una pelle a prova di porcellana è proprio la pulizia profonda: quasi incredibile che si parta proprio dal “riordinare” la pelle dopo averla strapazzata ogni giorno vero? E invece è sempre stato così, le star lo sanno bene e se si intende preservare al meglio la texture del nostro biglietto da visita, il viso, occorre prestare attenzione maniacale alla detersione. Attenzione però, niente stress. Ci sono persone che hanno una inclinazione naturale per tutto ciò che è multi-fasico e molto spesso questa programmazione compulsiva si riversa anche nella beauty routine. Dal sapere millenario degli antichi giapponesi si può apprendere ogni segreto per una pelle perfetta, e sono proprio loro a rendere accessibile a tutti preziosi consigli: dal Layering alla Skip Care l’Oriente ha tanto da insegnarci e noi vogliamo diventare delle vere discepole. Scopriamo come.

Cos’è il Layering: sette mosse giapponesi per una pelle a prova di porcellana

Partiamo con la tecnica Layering, cos’è? E’ una pratica che si compone di 7 (o addirittura 11) step di pulizia del viso per rendere più efficaci i trattamenti di bellezza applicati alla fine del processo. E’ una vera e propria catena di montaggio beauty che da tempo ha dato libero sfogo a quelle che potremmo definire le social guru della detersione profonda. I consigli dispensati da queste luminari della pulizia del viso si possono trovare ovunque: Instagram, Facebook, Pinterest e chi più ne ha più ne metta. Il Layering ci insegna i sette passaggi fondamentali da seguire e il risultato sembra essere assicurato.

  • step 1 – Detergere con un olio nutriente. Abbandonare gli scetticismi sull’utilità dell’olio è imperativo categorico, purché sia biologico.
  • step 2 – Detergere per una seconda volta con un sapone liquido o ad effetto schiuma. Aleppo, Bardana, Tee tree eccetera: il salto di qualità si ha comunque chiedendo consiglio alla nostra erborista di fiducia che sa quali elementi abbinare alla nostra pelle.
  • step 3 –  E’ il momento della lozione, sempre di derivazione quanto più possibile naturale applicare con un dischetto un prodotto disinfettante sembra essere miracoloso. Aceto di mele, il limone o acque profumate sono tutto ciò di cui avete bisogno.
  • step 4 – Abbiamo deterso, ora nutriamo. Siero, latte, crema non importa, ciò che conta è solo sceglierla in base alle nostre esigenze. Il succo è restituire alla pelle quello che le abbiamo tolto con i precedenti step: nutrimento.
  • step 5 – Contorno occhi, da non sottovalutare. La pelle che contorna i nostri occhi è molto più sottile di quella del resto del viso e va trattata appositamente: ordine dal Giappone! Anche qui scegliere in base alla propria età è fondamentale: da giovanissime mai esagerare con l’anti aging, la pelle è già perfettamente elastica e si rischia di eccedere.
  • step 6 – Crema idratante, magari anche con una buona protezione solare per contrastare l’effetto UV e il gioco è quasi fatto. Gli orientali però ci consigliano di saltare questo passaggio nei casi di pelle tendenzialmente grassa.
  • step 7 – Balsamo labbra, last but not least. Idratare correttamente le labbra è buona pratica per donar loro volume, non dimentichiamole dopo tutte queste “fatiche”.

Entusiasmante sì, ma nell’era della fretta è davvero fattibile una beauty routine di questa portata? Forse no e tra le millennial, sempre made in Japan, sta decisamente sgomitando la pratica della Skip Care, una parola che è tutto un programma: saltare, ma con efficacia.

Cos’è la Skip Care: i millennial la adorano, la proviamo?

Tentar non nuoce e la filosofia del minimalismo beauty ci piace parecchio. Non siamo nemmeno le sole: da gennaio su Netflix è stata lanciata la docu-serie dell’adorabile Marie Kondo, la star-guru del riordino che ha migliorato la vita di molti grazie ai suoi consigli “elimina-superfluo”. Ebbene alleggerire il beauty case grazie alla filosofia dello Skip Care, evitando così spreco, inquinamento e denaro si può con questa tecnica super minimal. Una soluzione decisamente green che sta spopolando tra le giovanissime orientali e che promette davvero grandi risultati, purché ci si dedichi con costanza, fede e dedizione. Il piccolo investimento consiste nell’eliminare il superfluo, tutto ciò che è ripetitivo dovrebbe essere evitato. Niente doppioni per intenderci e prediligere, invece, l’essenziale. Ma cosa inserire tra il must have del nostro beauty case? Via libera ai prodotti multitasking, ovvero da adibire a più funzioni. Innanzitutto la pelle non dovrebbe mai rimanere senza nutrimento, mai nuda, diciamo. La sera prima di dormire occorre (nemmeno a dirlo) struccare in profondità la pelle così da eliminare residui di make-up, batteri e smog. Poi occorrerebbe una crema notturna così da ristorare il viso durante le ore più proficue per il rinnovo cellulare. Al mattino, invece, sarebbe cosa buona e giusta applicare una base trucco arricchita di schermo solare anti UV (ideale spf 50+): la minaccia più concreta delle tanto temute rughe. Insomma, pochi ma buoni, non più di tre prodotti purché svolgano alcune inderogabili funzioni: struccante, esfoliante, idratante e protettivo.

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