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Parfums d’Orsay, dal dandy ai nostri giorni

Parfums d’Orsay, dal dandy ai nostri giorni

Parla la marketing manager Livia Pariente

A Esxence 2012, accanto a progetti giovani e maitre parfameur che presentano estratti preziosi, c’è stata la possibiltà di entrare a contatto con pietre miliari della profumeria artistica, che affondano le loro origini in storie affascinanti.

Tra queste Parfums d’Orsay, nata dall’estro del famoso Chevalier Alfred Conte d’Orsay, pittore, scrittore, dandy e un uomo tanto innamorato da diventare profumiere per creare una fragranza degna del carattere moderno e sofisticato della sua compagna di vita, la brillante Lady Blessington. Questo profumo è ancora sul mercato con il nome di Etiquette Bleue. Vissuto agli inizi del 1800, questo personaggio consacrò la sua vita all’eleganza, alla raffinatezza ed al buon gusto di cui lui stesso divenne autentico arbitro. Il conte morì quando la sua fama era al culmine e la famiglia d’Orsay decise di proseguire nella tradizione mantenendo sempre fede allo spirito ed al patrimonio olfattivo del fondatore.

Fu così che la Parfums d’Orsay, verso la fine del secolo, divenne una delle case di profumi di lusso più prestigiose oltre che per le sue fragranze anche per lo stile dei flaconi che le racchiudevano. La Maison lavorò con le vetrerie Baccarat e Lalique per creare delle vere e proprie bottiglie da collezione, oggi splendidi esempi di Art Déco.

Dal 2007 per la Maison è iniziato un percorso, coraggioso e affascinante. Marie Huet, giovane donna estremamente appassionata, sta rievocando la magia del passato con una filosofia rispettosa di ciò che è stato, ma contemporaneamente con uno sguardo attento al futuro.
Luxgallery ha incontrato a Milano la marketing manager del marchio, Livia Pariente, a fianco della Signora Huet fin dall’inizio della sua avventura nel mondo dei profumi.

TilleulCosa lanciate a Esxence 2012?
La novità che abbiamo presentato riguarda la linea Tilleul, che vede al centro una fragranza del 1912 rielaborata dalla profumiera francese Olivia Giacobetti. L’impronta è fresca e rilassante grazie alle foglie dell’albero del limone su un cuore di germogli di tiglio, nota da cui il profumo prende il nome. La confezione interpreta questa linea con un vivace colore verde. In anteprima, lanciamo a Milano Tilleul pour la Nuit, un prodotto molto naturale, alcool free e non spray ma splash. Si tratta di un’Eau de Soin, un olio dall’aspetto lattiginoso che idrata la pelle e la profuma leggermente con le sue note vivaci e distensive. Accanto a questo prodotto c’è il sapone.

Come conciliate tradizione e modernità?
Dal 2007 la maison ha un nuovo direttore, Marie Huet, che ha modernizzato la linea con un nuovo packaging, rispettando la qualità e il carattere delle fragranze. Si è puntato sulla sobrietà e sull’essenzialità. Guardando ad esempio la scatola di Le Dandy, uno dei profumi storici del marchio, notiamo linee pulite con il logo in evidenza e una piccola icona a richiamare il carattere del prodotto. I flaconi sono più complessi: a crearli il designer Federico Restrepo, fondatore di uno degli studi creativi oggi più apprezzati nel mondo della profumeria. Il tappo riprende la forma della tuba del conte d’Orsay. I clienti apprezzano molto questo tipo di packaging.

C’è una creazione di Parfums d’Orsay che preferisce?
Bois de Coton, un profumo per ambiente spray creato sempre da Olivia Giacobetti. Lo amo per il suo mix di ingredienti dalle note legnose e lo uso in particolar modo nella mia stanza. Racchiude la qualità e il savoir faire tipici della maison. Esiste anche in candela.

Bois de Coton

Caterina Varpi