Uno studio internazionale che valuta il rapporto delle donne (e degli uomini) di diverse culture, nei confronti della bellezza, delle rughe, dei trattamenti microinvasivi come il botulino e i filler
Vi abbiamo parlato spesso del botulino e delle sue proprietà, nonché del suo trend di crescita. Ecco un’altra ricerca che mette in luce le sue caratteristiche raffrontandole con il modo di vivere la bellezza delle donne europee e statunitensi.
Presentato a Milano, lo studio internazionale organizzato da Research International di Londra, ha preso in considerazione il diverso modo di raffrontarsi di donne provenienti da paesi diversi nei confronti di temi come la bellezza e i segni di invecchiamento. In particolare è stato messo in primo piano il rapporto con i trattamenti microinvasivi come il botulino e i filler.
Ne è emersa una concezione di bellezza contraria all’esagerata ossessione che si crede ancora diffusa per cui la donna deve essere completamente senza rughe. Mentre l’82% delle europee e l’80% delle statunitensi riconoscono di avere rughe e piccoli segni di invecchiamento, sei donne su dieci rivelano di volersene tenere qualcuna.
Se le italiane sono le prime utilizzatrici al mondo del trattamento con tossina botulinica le francesi, che lo utilizzano meno, sono quelle che hanno un miglior rapporto con le proprie rughe, se le spagnole sono le meno soddisfatte del proprio regime di bellezza le tedesche sono intolleranti verso le rughe ma parsimoniose nei trattamenti, mentre le americane non hanno un rapporto sereno con lo specchio e le inglesi desiderano un look naturale (vai ai risultati della cricerca).
Abbiamo chiesto al Prof. Bartoletti, chirurgo plastico e vice Direttore della Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma, di commentare i risultati dello studio.
“Le donne oggi sono orientate sulla scelta di trattamenti poco invasivi che non le costringano a casa per diversi giorni e che evitino di provocare complicanze di diverso genere. Per questo ci si orienta verso il botulino che ha risultati buoni che svaniscono dopo qualche mese e senza effetti collaterali. Molte delle pazienti lo scelgono per i risultati visti: dona un aspetto naturale portando a un miglioramento dell’espressione del viso. La paura che emerge ora è quella dell’effetto ‘maschera di ghiaccio’, dovuto all’uso eccessivo della tossina da parte di alcuni medici”.
E gli uomini?
“Gli uomini sono più orientati a interventi chirurgici come rinoplastiche, blefaroplastiche e lipoaspirazione. Per quanto riguarda la medicina estetica si stanno avvicinando grazie anche al botulino. Dallo studio, in particolare, emerge che sono contenti che le proprie partner si sottopongano al trattamento”.
Secondo la ricerca, infatti, il 55% degli uomini rivelerebbe alla propria partner o agli amici di essersi sottoposto a trattamenti cosmetici a base di preparati iniettabili, ma il 21% confessa che se si sottoponesse a trattamenti con preparati iniettabili non lo rivelerebbe a nessuno. Inoltre, gli europei si rivolgono alla cosmesi, compresi trattamenti anti-età, per ravvivare il colorito della pelle, nascondere i segni della fatica e coprire le occhiaie e per sembrare più professionali sul posto di lavoro.
Quanto conta nella scelta del trattamento un condizionamento esterno come quello del lavoro?
“Nel lavoro l’aspetto conta molto, tanto che si tende a fidarsi di persone che abbiano un aspetto sicuro e un aspetto piacevole. Per cui sentirsi un viso fresco ci dà più sicurezza per piacere al prossimo. Le donne che occupano ruoli manageriali di un certo livello e non più giovanissime sono portate a cancellare i segni di invecchiamento che rischiano di dare un aspetto trasandato e non curato”.
Lo studio è stato effettuato su un panel di donne e uomini di età compresa fra i 25 e i 60 anni. I Dati sono stati raccolti nel giugno 2006.
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