Intervista alla guest star della manifestazione
La decima edizione di Pitti Fragranze, il salone internazionale di Pitti Immagine che porta a Firenze le migliori proposte della profumeria artistica vanta come ospite speciale Chandler Burr. Il giornalista, che è stato anche “perfume critic” per il New York Times è autore di due libri sul tema del profumo “The Emperor of Scent” and “The Perfect Scent”.
Per la manifestazione fiorentina Chandler Burr realizzerà una speciale installazione, con il supporto tecnico di IFF – International Flavours & Fragrances ispirata al tema di questa edizione:“Every Bottle of Perfume contains a World”. Si tratterà di una grande mappa olfattiva, un viaggio interattivo nel mondo dei profumi e degli odori provenienti da ogni parte del globo (patchouli dall’Indonesia, vetiver da Haiti e geranio dall’Egitto) ma anche attraverso i popoli che si dedicano all’estrazione delle materie prime. Il percorso guiderà il visitatore attraverso l’intera filiera della produzione di un profumo, dalla materia estratta fino alle opere d’arte olfattive realizzate dagli artisti.
Inoltre, il 15 settembre, Burr terrà una lecture inedita dal titolo “Jean-Claude Ellena: A Retrospective”, una retrospettiva su Ellena, uno dei più importanti nasi artistici della fine del ventesimo secolo e dei primi anni del ventunesimo, grazie alla quale il pubblico potrà sentire opere madri di fragranze tra le quali: First, Eau de Thé Vert, In Love Again, l’Eau d’Hiver, Terre e Ambre Narguilé.
Ma l’evento imperdibile di questa edizione del salone fiorentino sarà la Scent Dinner che Burr ha organizzato con lo chef dell’Hotel St. Regis di Firenze. “Ho iniziato a organizzare le Scent Dinner – ricorda Chandler Burr – quando collaboravo al New York Times. Sono sempre stato visceralmente attratto da quello che i francesi chiamano “profumi golosi” o “profumi culinari”. Scent Dinner è un termine che io ho inventato perché gli americani, per qualche strana ragione, in realtà non hanno un termine che definisca i “profumi golosi”. Per dare un’idea di quello di cui sto parlando faccio qualche esempio: L’Artisan Parfumeur impiega nelle sue fragranze moltissimi parfums gourmands quali spezie e caramello, vaniglia e peperoncino. Ma anche Egoiste e Coromandel di Chanel hanno come ingredienti essenze culinarie. Ho sempre voluto fare una degustazione di questi profumi, proprio come si fa col vino. Sono stato invitato a un aperitivo nel leggendario Carlyle Hotel di New York e durante la serata abbiamo iniziato a parlare del ristorante Carlyle e del suo chef, che in quel momento era Jimmy Sakatos. Così ho proposto a Jimmy una cena a quattro mani. Io avrei cucinato una “cena olfattiva” impiegando i profumi culinari e delle materie prime, mentre Jimmy avrebbe creato una “cena degustazione” usando i miei profumi culinari”.
Dopo questa cena, nata per caso, Burr ha portato il format in giro per gli Stati Uniti, in Messico ma anche a Roma, Firenze, Bangkok, Parigi e Londra. “Devo dire – continua Burr – che sono stato fortunato e ho cucinato con chef di grandissima fama quali Vito Mollica, Fabio Trabocchi, Fabrice Guisset o Samuel Benne. A volte abbiamo organizzato cene da nove portate, in altre occasioni si è trattato di degustazioni. Ho cucinato non solo in ristoranti rinomati ma anche in location alternative quali il Disney World’s Food & Wine Festival”.
Dopo Firenze Chandler Burr, con le sue Scent Dinner sarà al St. Regis di Roma e al Danieli di Venezia.
Come si diventa un famoso “naso”?
Premetto che io non sono un “naso”. Un naso è un esperto, studioso dei profumi, un professionista dell’olfatto. Io non sono un artista, sono solo stato per anni un critico per il New York Times e si può essere dei critici d’arte anche senza saper dipingere. Oggi sono il curatore del dipartimento di arte olfattiva del museo di arte e design di New York…ma non sono un profumer. Io posso solo ammirare e divulgare l’arte profumiera e gli artisti che la praticano. Chi volesse diventare un perfumer può ispirarsi alla carriera di un vero artista come Ralf Schwieger. Ralf è il primo artista profumiere del dipartimento di arte olfattiva che abbia il suo studio al sesto piano del Museo. Egli ha creato molti profumi fra cui “Eau des Merveilles” di Hermès e “Lipstick Rose” di Frédéric Malle. Entrambe sono dei capolavori. Per il Museo sta studiando una nuova fragranza che, una volta completa, sarà in vendita nello store. Io sono il direttore creativo del progetto e sono veramente onorato di lavorare con Ralf.
Come nasce il “Il Profumo Perfetto”?
Il mio nuovo libro “Il Profumo Perfetto” è nato dopo che ho scritto “The Emperor of Scent” (L’imperatore del Profumo pubblicato in Italia da Rizzoli ndr) e David Remnick del The New Yorker lo ha letto e mi ha detto che è rimasto sconcertato dal fatto che, per la prima volta nella storia della rivista, sia stato pubblicato un articolo su una storia di profumi. In particolare David è rimasto affascinato dalla storia che sta dietro alla nascita di un profumo, fatta di persone e artisti sconosciuti. Così mi ha chiesto di ripercorrere il processo di creazione di una fragranza. Io ho seguito Jean-Claude Ellena, profumer di Hermès per un anno fra Parigi e Grasse durante le fasi della nascita di “Un Jardin sur le Nil”. In parallelo, per il New York Times, ho assistito Sarah Jessica Parker a New York quando ha realizzato “Lovely”. Così il libro ripercorre le due storie parallele e contrastanti di due profumi differenti.
Ci da qualche anticipazione sulla mostra The Art of Scent: 1889-2012?
A parte che inizierà il prossimo 13 novembre e si chiuderà il 27 gennaio 2013 presso il Museo of Arts and Design di New York non posso dire molto altro. Siamo molto parchi con le informazioni perché si tratta di una mostra senza precedenti in quanto nessun museo ha mai curato un evento del genere. Noi siamo stati i primi e mi sento molto onorato di aver lavorato con i designer Diller Scofidio + Renfrow (i progettisti dell’ Highline Park a New York ndr). Durante gli incontri preliminari con i designer ho fatto annusare loro diverse fragranze perché l’arte olfattiva parla prima di tutto all’olfatto, cosiccome la musica all’udito. DS+R hanno creato un modo ingegnoso di trasmettere questo concetto. David McFadden, curatore responsabile del MAD, ha insistito perché la mostra non includesse solo l’arte olfattiva ma anche il design. Dalla collaborazione di tutti questi soggetti ne è nato qualcosa di unico. Io ho scelto dodici opere di arte olfattiva ognuna delle quail rappresenta un importante movimento o scuola dalla fine del diciannovesimo secolo fino al ventunesimo.
Per prenotare le Scent Dinner: www.starwood.com/scentdinners