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AltaRoma 2012, terzo giorno

AltaRoma 2012, terzo giorno

Fra storia e innovazione
Terzo giorno ad AltaRoma 2012.
Dopo il viaggio dall’Oriente al ‘500 e la dicotomia tra rinascimento e donne in crisi haute couture continua a far parlare di sè.

La collezione di Angelos Bratis per il prossimo inverno è un inno a due capi, uno è must della stagione fredda ed è il cappotto, l’altro è il sogno di ogni donna ed è l’abito in seta. Con queste premesse sale in passerella la rivisitazione dell’alta moda francese degli anni ’70, senza trascurare le morbidezze dei drappeggi di tuniche-peplo, sempre presenti nella moda dello stilista greco vincitore del concorso Who’s on next? 2011. In pedana quindi tailleur e paltò in tweed e cachemire, nei toni del grigio, con pannelli di pelliccia astrakan ecologica che evidenziano le spalle e le maniche grazie a sapienti costruzioni architettoniche. Gli abiti, flapper e caftani, sono in raso di seta o in crêpe dipinti mentre pizzi a motivi a pois degradé creano geometrie grazie all’intreccio di nastri di seta. Le texture abbinano materiali leggerissimi e trasparenti ad altri pesanti per simulare l’alternanza di luce e ombra.

È una donna che si ammira in uno specchio quella che ha ispirato il duo di stilisti Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari che disegnano la griffe Co/Te, e, come una novella Grimilde, si chiede “Chi è la più bella del reame?”. Ovvio, la più bella è lei, quella che incede sulla passerella indossando gli abiti dal look austero e minimale, adatto ai tempi di crisi. Ma la signora che ha sfilato in Santo Spirito in Sassia è anche giovanile e grintosa, e crisi o non crisi, non rinuncia al piacere della pelle, della pelliccia, del cachemire e del merinos.

Per Camillo Bona l’ispirazione viene dalla metafora della matrioska come simbolo della fertilità e della trasformazione. Al di là dell’idea astratta ecco in collezioni gli echi del suo costume folk, fatto di strati sovrapposti, di colori decisi e di decorazioni floreali. Ne nascono così abiti che si declinano a seconda della destinazione d’uso grazie a un gioco di tessuti, che si sovrappongono e si intarsiano.

Fuori dalle sfilate due importanti appuntamenti hanno completato la giornata.

Nella sala Esedra di Marc’Aurelio, ai Musei Capitolini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha consegnato la Lupa Capitolina allo stilista Roberto Capucci.
“Il suo lavoro rappresenta non solo una sfida alla creatività – ha detto Alemanno ma è il simbolo dell’identità nazionale e del made in Italy”.

Il Maestro, circondato da sette delle sue creazioni storiche, ha dedicato l’onorificenza alla capitale.
“Questa Lupa
– ha detto Capucci, che nella sua lunga carriera di riconoscimenti ne ha ricevuti tanti, perfino un Oscar della moda negli Usa – è il premio più bello che abbia ricevuto. Dedico la Lupa a Roma perché mi sento romano al 100%. Sono nato qui 81 anni fa, vivo a Roma, dove ho fondato nel 1950 il mio primo atelier, in via Sistina, poi trasferito in via Gregoriana e ora in via dei Fori Imperiali”.
Capucci ha anche risposto alla querelle circa il museo che raccoglie le opere della Fondazione (400 creazioni di alta moda, 300 illustrazioni, 22mila schizzi, 20 quaderni di bozzetti, 150 audiovisivi, 50mila articoli di stampa, 40mila fotografiee) che ha trovato casa a Firenze nella sede museale di Villa Bardino “se Roma mi dicesse che ha una sede per me, tornerei a braccia aperte domani stesso”.

Dalla storia alla rivisitazione della storia con il progetto speciale Re-Edition dedicato al genio creativo di Pino Lancetti, reinterpretato dalla giovane designer romana Caterina Gatta. La stilista ha girato l’Italia alla ricerca di tessuti originali per realizzare otto capi per otto diverse ispirazioni: non solo abiti, ma anche un foulard e un paio di scarpe. I pezzi unici sono in vendita su Yoox con prezzi che vanno dai 190 euro del foulard agli oltre 2500 euro degli abiti da sera.
In occasione dell’incontro presso il museo dei Fori Imperiali nei Mercati di Traiano è stata presentata anche una linea di profumi di lusso dal nome Lancetti Celebration, appositamente creato per celebrare i 50 anni del brand.

Alessandra Iannello

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