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Il design per l’hotellerie di lusso

Il design per l’hotellerie di lusso

Intervista a Massimo Simonetti

Una storia quarantennale di successo alle spalle e tanti lavori in cantiere per il futuro.

Nato nel 1972, lo studio di progettazione architettonica e di interior design Simonetti&Associati vanta nel suo portfolio 40 progetti alberghieri e diverse realizzazioni nel retail, nell’entertainment, nell’industria e nella ristorazione.

Il San Clemente Palace di Venezia, il Bentley Hotel di Genova (ora Meliá Genova), il Golden Palace di Torino, l’Hotel Cavour di Milano, il San Domenico Palace e il Grand Hotel Timeo di Taormina, alcuni dei quali appartengono al prestigioso circuito The Leading Hotels of the World, sono tra i resort di lusso che hanno potuto beneficiare della mano esperta di Massimo Simonetti per progettare e arredare con stile i propri interni.

Luxgallery ha intervistato il fondatore dello studio Simonetti&Associati per conoscere più da vicino i segreti creativi che si celano nel design pensato per l’hôtellerie di lusso.

Valori funzionali e canoni estetici come si equilibrano nella progettazione alberghiera di alta gamma?
I nostri progetti seguono canoni estetici differenti, bilanciamo forma, materia e colore con semplicità dando vita ad ambienti di forte impatto emozionale non condizionati dalle mode. Percependo ciò che il luogo trasmette, gli spazi vengono ottimizzati proponendo la migliore distribuzione possibile nel rispetto delle funzioni. I materiali, all’avanguardia e durevoli nel tempo, e gli elementi d’arredo realizzati su disegno, vengono pensati per quello specifico albergo.

Qual è il marchio di fabbrica di un progetto di ospitalità firmato Simonetti&Associati?
Grazie al mio approccio pragmatico progettiamo alberghi che devono sì far sognare, ma anche funzionare perfettamente. La personalizzazione di ogni singolo elemento di arredo ci permette di affermare l’identità e la qualità del progetto che sarà ogni volta tagliato su misura e arredato secondo lo stile più appropriato. Ogni realizzazione è quindi unica e irripetibile, e l’obiettivo che mi pongo sempre è che il cliente, una volta entrato in un albergo da me progettato, si senta a suo agio. All’Hotel Cavour, per esempio, la struttura era già definita e abbiamo progettato il nuovo piano executive tenendo conto dei limiti architettonici e impiantistici e creato ambienti contemporanei dal gusto sobrio e elegante interpretando l’essenza di Milano, lo stile. In quarant’anni di attività e con quaranta progetti alberghieri realizzati siamo cresciuti professionalmente, abbiamo ideato nuovi format nel settore hospitality e offerto consulenza per società di sviluppo turistico immobiliare, di gestione alberghiera e per catene di ristorazione.

Come viene affrontata la pianificazione, di stile e di budget, con la committenza?
Ogni progettazione viene valutata insieme alla committenza e seguita in ogni suo aspetto architettonico, funzionale e economico fino alla completa realizzazione grazie ad un team professionale e dalla formazione eterogenea. La pianificazione dei vari interventi ci permette di definire gli strumenti e gli obiettivi da raggiungere e di allineare ogni soluzione stilistica e funzionale alle esigenze del cliente. La scelta di elementi durevoli nel tempo, per esempio, è dettata dall’obiettivo di fare rientrare il committente dell’investimento che, nel settore dell’hôtellerie, si ammortizza in una decina di anni.

Quali sono le aziende italiane di arredamenti di lusso su cui vi appoggiate?
Collaboriamo da anni con diversi artigiani abili nella lavorazione del legno e del metallo e selezionamo gli oggetti e i complementi visitando fiere internazionali.

Cosa non deve mancare in una camera 5 stelle ideale?
Gli hotel sono diventati ambienti meno impersonali in cui si sa perfettamente dove ci si trova e dove si è liberi dalle preoccupazioni della gestione domestica; si sono trasformati negli anni in  luoghi sempre più confortevoli e accoglienti. Nella camera di un 5 stelle troviamo una grande area attrezzata con le più avanzate tecnologie informatiche, un’area relax, un’ampia cabina armadio e un bagno con doccia separata dalla vasca. Spazi arrichiti da giochi di luce, da tessuti preziosi e da complementi dalla forte identità che diventano così esclusivi. L’albergo è anche uno spazio espositivo in cui integrare l’arte e, nel caso del Golden Palace di Torino e del Bentley di Genova, ho distribuito opere di pittori, fotografi e scultori che rendono unica l’esperienza.

Progetti in agenda per il futuro?
Massimo SimonettiDa qualche mese abbiamo concluso la progettazione architettonica e d’interni del nuovo piano executive dell’Hotel Cavour di Milano. Ora stiamo lavorando a un cinque stelle nel complesso di Portopiccolo a Baia Sistiana, un progetto immobiliare di valorizzazione turistica a pochi passi da Trieste, e a un nuovo cinque stelle a Courmayeur. Abbiamo poi altre valutazioni in corso.

Due batture sul Salone del Mobile in corso a Milano?
C’è gente e partecipazione, una controtendenza rispetto a quanto si dice. In un momento economicamente delicato e importante per la nostra professione, è essenziale essere avanti e capire le tendenze del mercato e al Salone sto riscontrando una significativa vitalità industriale, le imprese si stanno rianimando con forza e energia.

www.studiosimonetti.it

Chiara Camnasio