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Artemide, premi e utili 2012

Artemide, premi e utili 2012

Un anno da incorniciare
Il Gruppo Artemide, uno dei leader mondiali nel settore dell’illuminazione residenziale e professionale d’alta gamma, si lascia alle spalle un anno incorniciato da premi e utili in crescita.

Sinonimo di lusso e innovazione, il brand ha lasciato il segno nella storia del design internazionale con prodotti come Eclisse (1967, di Vico Magistretti), Tolomeo (1989, di Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina) e Pipe (2004, di Herzog & De Meuron), tutte insignite del Premio Compasso d’Oro.

I successi proseguono fino a oggi: Artemide chiude il 2012 con il suo “miglior risultato di sempre”, come rivela il CEO del Gruppo Dario Fumagalli a Pambianconews.

E se i ricavi sono in crescita, il bilancio è positivo anche per quanto riguarda i riconoscimenti messi in bacheca.

Ernesto Gismondi, fondatore e Presidente di Artemide, è stato tra i vincitori del Premio Leonardo Qualità Italia 2012, conferito dal Comitato Leonardo, nato nel 1993 su iniziativa di Sergio Pininfarina e di Gianni Agnelli con l’obiettivo di promuovere ed affermare la “Qualità Italia” nel mondo.

A Gismondi il premio è stato conferito soprattutto per il fondamentale contributo offerto dalla sua azienda al successo del design made in ltaly nel mondo.

“Accolgo questo premio con immensa soddisfazione – afferma Ernesto Gismondi e anche con un po’ di orgoglio, che credo giustificato. La grande avventura che si chiama Artemide mi ha però insegnato che non ci si deve mai sentire soddisfatti dei riconoscimenti ottenuti, ma che ricercare e innovare devono essere impegni costanti, da affrontare sempre in piena sintonia con il mondo in cui si vive e con le sue esigenze. Ancora una volta, come in ogni fase della nostra storia, mi chiedo insieme ad Artemide cosa significa progettare oggi un bene comune così importante come la luce. La risposta la esprimo nei nostri apparecchi per l’illuminazione: in essi la luce viene concepita secondo valori universali e progettata rispettando diritti e doveri dell’uomo verso se stesso e il pianeta. La lunga durata, il consumo consapevole, l’eco-efficienza e il more with less diventano le basi di una progettazione buona che produca un miglioramento della qualità della vita, che offra all’uomo un’esperienza percettiva e garantisca la sua autodeterminazione nello spazio e nel tempo”.

Ernesto Gismondi

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