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Artemide e Issey Miyake al Salone del Mobile

Artemide e Issey Miyake al Salone del Mobile

Intervista a Ernesto Gismondi Da sempre conosciuta per le sue collaborazioni blasonate (fra cui Ross Lovegrove, Karim Rashid, Naoto Fukasawa, Neil Poulton, Scott Wilson, Carlotta de Bevilacqua e tanti altri) Artemide lancia per il Salone del Mobile 2012 una collezione di lampade a sospensione, da tavolo e da terra realizzate con l’icona fashion Issey Miyake.

Il designer giapponese, famoso per la sua sperimentazione nel campo delle materie prime, ha realizzato la linea In-Ei (in giapponese significa “ombra, ombreggiatura, sfumatura”) con un tessuto di fibra derivata dal Pet riciclato che ha innovative capacità di rifrazione della luce.
A latere della presentazione prodotto, Ernesto Gismondi ha commentato con soddisfazione l’andamento della società di cui è fondatore e presidente. Soddisfazione ben giustificata poiché se in un periodo in cui le aziende che mantengono le posizioni sono chiamate vincenti dal mercato, segnare un +6,3% nei ricavi è un successo importantissimo.Artemide e Issey Miyake - In-Ei

“Se le aziende vogliono vivere – ribadisce Gismondidevono crescere. Il mantenimento dei numeri è l’anticamera del declino. Per questo ci siamo accaniti, anche in un momento come questo, a dare un grosso slancio al nostro sviluppo. Abbiamo steso un piano triennale che prevede la chiusura del 2012 a 136milioni di euro, quella del 2013 a 143milioni e quella del 2014 fra i 150 e i 160milioni di euro”.
Tornando all’oggi i numeri che fotografano Artemide disegnano un successo fatto di ricavi che raggiungono i 130,897milioni di euro, di un ebitda pari a 21,293milioni di euro (+24%), di un utile netto a 6,312milioni di euro (+38,9%) e di una posizione finanziaria netta che ha raggiunto i 13,146milioni di euro (+5,4%).

A quanto ammontano le vostre esportazioni?
Oggi la quota export è del 75% e segna un trend in continua crescita. I mercati per noi più importanti, dopo l’Italia, sono Germania, Stati Uniti e Francia. Adesso puntiamo verso l’India (dove sono stati già aperti cinque showroom in altrettante città ndr) e l’Australia. La nostra strategia per l’approccio ai mercati prevede l’apertura di uno showroom (a oggi l’azienda milanese ne ha 60 nelle più importanti città del mondo) perché per lavorarci, un paese, lo devi conoscere. L’evoluzione ha visto mutare anche le modalità d’acquisto. Prima si vendeva nei negozi e il cliente si montava la propria lampada. Oggi, con le nuove sorgenti luminose, più complicate da fare e gestire, la lampada è diventata una macchina difficilissima e complicatissima che però lavora meglio, in modo regolare assicurando risparmio energetico e possibilità di modulare l’intensità. Quindi, anche solo la scelta della lampada rientra nelle competenze tecniche dei professionisti.

Quali interventi avete previsto nel piano triennale?
Abbiamo previsto un investimento di 5,6milioni di euro per la costruzione di uno stabile di 3500 metri quadrati che sarà unito all’attuale reparto r&d. Inoltre questa unit è stata rinforzata con nuove attrezzature ed è in collegamento costante con le università di tutto il mondo. Tutto questo senza dimenticare le altre funzioni aziendali. Infatti fra due mesi verrà inaugurato il nuovo magazzino completamente automatizzato.

Voi avete fatto una scelta coraggiosa: produrre tutto in paesi di prima industrializzazione
Noi abbiamo cinque unità produttive in Italia, Francia, Ungheria e Stati Uniti più due vetrerie e due strutture di ricerca e sviluppo in Italia e in Francia. Quindi è facile da comprendere quanto ci disturbi vedere marchiati come “made in Italy” prodotti della concorrenza che vengono dal Far East. Abbiamo fatto questa scelta perché i nostri clienti hanno cultura della vita e vogliono comprare solo cose vere. Inoltre produrre direttamente ci permette di correggere gli errori e così mantenere inalterata la nostra qualità.

Artemide e Issey Miyake - linea In-Ei presentata al Salone del Mobile 2012

Alessandra Iannello

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