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Sergio Pininfarina, addio al genio dell’auto

Sergio Pininfarina, addio al genio dell’auto

Un simbolo del made in ItalySergio Pininfarina si è spento la scorsa notte nella sua casa di Torino.
Grande imprenditore e immenso talento del design automobilistico, è stato protagonista insieme a Giugiaro e Bertone dell’affermazione a livello mondiale dello stile made in Italy.

Nato nel capoluogo piemontese nel settembre del 1926, figlio dello storico carrozziere Gian Battista Farina, detto Pinin, dopo la laurea in ingegneria meccanica era entrato nell’azienda del padre, la Società anonima Carrozzeria Pinin Farina, trasformandola rapidamente in una fucina di successi già a partire dagli anni ’60, cambiando inoltre il proprio cognome in Pininfarina.

Le sue creazioni si sono sempre distinte per l’eleganza e la modernità delle linee, frutto di ardite sperimentazioni e innovative collaborazioni con diverse case automobilistiche italiane e straniere.

Negli anni ’60 arrivano modelli che hanno fatto epoca, come la Lancia Flaminia, la Fiat 124 Sport Spider e l’Alfa Romeo Giulietta Spider “Duetto” uno dei suoi più acclamati capolavori.

Gli anni ’80 sono segnati dalla collaborazione con la casa del Cavallino Rampante; nasce un’icona come la Ferrari Testarossa e arrivano la quotazione dell’azienda in borsa e i nuovi accordi con Daewoo, Cadillac, Bentley e Mitsubishi.

Senatore a vita e presidente di Confindustria dal 1988 al 1992, Sergio Pininfarina era malato ormai da alcuni anni e ricopriva la carica di presidente onorario dell’omonimo gruppo.

La notizia della sua scomparsa ha suscitato reazioni commosse in tutto il Paese, a partire dalla sua Torino, con le sentite condoglianze del sindaco, Piero Fassino.

Parole di cordoglio sono arrivate anche dal vicepresidente del Senato, Vannino Chiti e dall’attuale presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha sottolineato come con Sergio Pininfarina scompaia “uno dei grandi dell’industria italiana, uno degli esempi del made in Italy conosciuto in tutto il mondo”.

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