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Prada, bilancio 2015

Prada, bilancio 2015

Ricavi stabili ma cala l’utile

Dopo anni da incorniciare si arresta la crescita di Prada.
Il gruppo del lusso chiude il bilancio del 2015 con l’utile che scende del 27% a 331 milioni.

Se i ricavi annuali, pubblicati in febbraio, si sono attestati a 3,55 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente (-0,1%), la Prada archivia l’esercizio al 31 gennaio 2016 con profitti pari a 330,9 milioni di euro, dai 450,7 milioni del 2014 (-27%), mentre l’EBITDA annuale è passato da 954 a 803 milioni (-15,8%). Anche l’EBIT è sceso da 702 a 503 milioni (-28%).

Nonostante la flessione dei profitti, però la casa di moda quotata ad Hong Kong conferma il dividendo di 11 centesimi per azione, dato quindi che rimane invariato rispetto all’anno prima.

Sulle performance ha pesato soprattutto la contrazione in Greater Cina ma in tal senso Patrizio Bertelli, ceo di Prada Spa ha confermato che nell’intento di garantire al gruppo margini soddisfacenti “abbiamo messo in atto una profonda revisione di tutti i processi operativi, i cui risultati, in termini di recupero di efficienza e produttività, saranno già visibili nei prossimi mesi”. Alla base di questa svolta targata Prada nuove forme e metodologie di comunicazione volte a sviluppare un rapporto tra i brand della società senza dimenticare gli investimenti “al fine di proporre prodotti di qualità eccellente, con un contenuto stilistico attuale e innovativo, capaci di interpretare i desideri di una clientela sempre più sofisticata ed esigente”.

Se grande è la fiducia verso il futuro altrettanto importante è un’analisi oggettiva del mercato: “Come noto, lo scenario macroeconomico di riferimento per il mercato del lusso è stato, per tutto il 2015, influenzato dalla volatilità dei mercati finanziari, nonché dalle tensioni geopolitiche presenti in diverse regioni del mondo – ha continuato poi Bertelli. – Queste condizioni, che tuttora permangono, ci delineano un 2016 ancora caratterizzato da instabilità e rendono incerte le previsioni di breve periodo”.

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