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Pitti Uomo 87, numeri record

Pitti Uomo 87, numeri record

I buyer crescono del 15%
Pitti Uomo 87 ha chiuso i battenti venerdì scorso mettendo a segno numeri da record.

La kermesse fiorentina dedicata alle anticipazioni della moda uomo per l’autunno inverno 2015-2016 ha registrato 35mila presenze.

Si parla di quasi 24mila buyer, in aumento del 15% rispetto alla precedente edizione invernale (erano stati 20.800 i buyer intervenuti un anno fa). Per i compratori esteri l’aumento è stato del 11% (per un totale di circa 8.650 buyer), mentre il fronte italiano è stata messa a segno una performance del +17%.

“Ribadisco: un clima fantastico e non solo in termini meteorologici – ha commentato nell’ulitmo giorno del salone Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. – Si sta per concludere un’edizione più che incoraggiante di Pitti Uomo, un’ottima partenza di stagione che porta con sé grande fiducia e ottimismo. Non possono essere che questi gli aggettivi e i toni con cui impostare un bilancio di questa edizione: una crescita nelle presenze che non riguarda solo il fronte estero, ma anche – e aggiungo con soddisfazione – il nostro paese, e questo non può che farci che piacere. Senza dubbio il record iniziale di aziende partecipanti a questa edizione – quasi 1.200 in totale, sommando anche le aziende di Pitti W – è stata la premessa per il record di affluenza che sta per raggiungere questa edizione. E il merito di questo risultato è in primo luogo proprio delle nostre aziende: sono stati loro i protagonisti assoluti, grazie al loro impegno incredibile nel realizzare e presentare collezioni sempre più creative, e con un livello di qualità altissimo”.

Vediamo nel dettaglio i numeri di questo successo.
Sempre in testa come numero di compratori assoluti il Giappone (+2% a questa edizione), seguito dalla Germania (+10%), e in crescita quasi tutti i paesi europei (Gran Bretagna +16%, Olanda +2,5%, Grecia +32%, Spagna +17%, Svizzera +24%, Portogallo +45%). La Francia, ormai da qualche stagione il primo mercato di riferimento per il menswear italiano, dovrebbe registrare addirittura un +35%. Aumenti pesanti da tutti i paesi del Nord Europa (Svezia +37%, Danimarca +50%, Norvegia +50%, Finlandia 52%): dati che, se considerati assieme al mercato tedesco, esprimono in modo chiaro quanto per una precisa area geopolitica Pitti Uomo sia sempre di più punto di riferimento indiscusso. Sul versante extra-europeo, la Cina mette a segno un +20%, gli Stati Uniti registrano un +5,5% (incremento che assume un peso ancora maggiore considerando la qualità dei buyer d’oltreoceano, rappresentati di grandi department store e gruppi del retail di grande portata); ottime performance per tutto il Medio Oriente, per Canada, Messico, India, Sud Africa, Singapore, Taiwan e Thailandia. Gli unici cali, già ampiamenti prevedibili, per i buyer provenienti da Russia (-33%) e da Ucraina (-38%).

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