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Pantelleria, lo Zibibbo diventa patrimonio dell’Unesco

Pantelleria, lo Zibibbo diventa patrimonio dell’Unesco

O meglio la sua vite ad alberello

Se i Tre Bicchieri della Guida Gambero Rosso 2015, i Vini d’Italia sono arrivati sull’isola siciliana di Pantelleria per premiare il Passito Ben Ryé 2012 di Donnafugata, ecco che è di poche ore fa una nomina, forse ancor più prestigiosa, per una delle pratiche isolane più caratteristiche: la coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria per la creazione dello Zibibbo, marchio vitivinicolo italiano famoso nel mondo.

Dopo quattro anni di lavoro è arrivata, infatti, la notizia che, lo scorso 24 novembre, l’Unesco ha nominato patrimonio culturale dell’umanità la vite ad alberello di uve Zibibbo.

Una novità assoluta. Nessun Paese finora, prima dell’Italia, era mai riuscito ad iscrivere nella lista dei patrimoni culturali dell’umanità una pratica agricola.

A curare e presentare il dossier di candidatura all’Unesco per l’Italia è stato il professor Pier Luigi Petrillo che ha commentato a caldo da Parigi la notizia della nomina.
“Dopo quattro anni di lavoro ce l’abbiamo fatta! E che grande emozione – ha detto Petrillo. – Fino a stamani i giochi erano ancora aperti ma dopo un ulteriore negoziato è arrivato il via libera all’unanimità. Un grande successo dell’Italia che all’Unesco si conferma una vera e propria potenza culturale”.

La grande soddisfazione arriva anche dal voto unanime. Il via libera è arrivato, infatti, da tutti i 161 Stati che fanno parte dell’Unesco.

Il ministro Maurizio Martina, titolare delle Politiche agricole ha aggiunto “È la prima volta che una pratica agricola consegue questo autorevole riconoscimento. La notizia mi riempie di orgoglio e di soddisfazione. Questa iscrizione rappresenta una svolta a livello internazionale, poiché finalmente anche i valori connessi all’agricoltura e al patrimonio rurale sono riconosciuti come parte integrante del più vasto patrimonio culturale dei popoli”.