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New York in autunno: la storia di Elena Zaharova, l’artista che scrive poesie sulle foglie cadute

New York in autunno: la storia di Elena Zaharova, l’artista che scrive poesie sulle foglie cadute

New York in autunno. Anche se non siete mai stati in America, certamente vi sarà capitato di vedere in televisione o al cinema film e serie tv ambientati a Central Park o a Manhattan.

Beh, poche cose sono meravigliose come la Grande Mela in ottobre. Perché l’autunno dona alla città un non so che di poetico: il foliage lungo i viali dà un tocco magico a New York, che in questa stagione è caratterizzata da mattinate calde, in cui si può sedere su di una panchina in compagnia di qualcuno o di un buon libro, e da serate fresche da trascorrere con gli amici. Quest’aria di decadente rinascita, perché ecco, in nessun altro momento dell’anno New York è più luminosa, come una donna che è bella nel fiore degli anni, ma non sa di esserlo, deve aver conquistato Elena Zaharova, una giovane grafica di Brooklyn. 

Affascinata dai toni caldi della città in autunno, quest’artista ha raccolto una manciata di foglie colorate e vi ha scritto sopra alcune poesie, con un pennarello nero e quella sua calligrafia pulita e ordinata da graphic designer. Poi ha fatto il giro di diversi parchi della città, cinque in tutto: a Manhattan, Washington Square, Union Square, Madison Square, Bryant Park e Tompkins Square. E ha lasciato cadere, di quando in quando, una foglia su una panchina, sotto un albero o sul bordo di una fontana. 86 foglie in tutto che hanno emozionato decine di passanti, come ha raccontato una ragazza sul sito di BoredPanda. Ecco un raro esempio di bellezza fatta di piccole cose, di arte che si mescola alla natura e viceversa.

Perché? Da cosa nasce quest’idea molto delicata? Forse solo per ricevere un sorriso o per regalarlo. Qualcuno non se ne è nemmeno accorto di quelle foglie ingiallite, ma particolari, intrise di poesia. Poco male, la notizia ha fatto comunque il giro del mondo suscitando stupore in tutti quei lettori che avrebbero voluto essere a NewYork, in autunno, mano nella mano con qualcuno.

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