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Mode à Paris AI 2014-2015, weekend finale

Mode à Paris AI 2014-2015, weekend finale

Il meglio visto in passerella

Come si dice, Dulcis in Fundo.

Lo scorso weekend si è chiuso il sipario sulle sfilate parigine dedicate alla moda maschile per l‘autunno inverno 2014-2015.

Tantissimi i nomi di primo piano che hanno mostrato le loro creazioni griffate per la prossima stagione fredda.

Kenzo ha reinterpretato il classico maschile, ispirandosi all’America nord-occidentale; Carol Lim e Humberto Leon hanno portato in passerella una collezione caratterizzata da un mix di texture, proporzioni e forme e da una silhouette è frammentata e stratificata.

I pantaloni a vita alta e gamba dritta si abbinano a top in maglia tagliati in vita e a maglie con cappuccio, che nascondono giacche formali a 4 bottoni con revers alti.

La palette di marroni e grigi che caratterizza la collezione è ravvivata da lampi di viola orchidea e lime acceso, mentre tra le stampe, non mancano paesaggi, attrezzi da lavoro “animati” e un disegno check effetto radiografia-neon.

Davanti a Karlie Kloss e all’attore Will Smith, è andata in scena l’autunno inverno 2014-2015 di Dior Homme.

Kris Van Assche è riuscito a unire l’alta sartoria con lo streetwear di lusso: i giovani modelli, hanno sfoggiato una serie di gessati di ottima fattura, giacche e pantaloni spruzzate di ironici pois, ma anche camicie in denim, gilet, giacche,  jeans e parka militari.

Lusso allo stato puro alla corte di Hermès, che anche per il prossimo inverrno punta su colori scuri, sulla sobrietà, sul fascino, e perchè no, sulla sensualità. Véronique Nichanian, alla guida del reparto maschile della griffe da un quarto di secolo ha puntato sull’uso massiccio della pelle, di materiali pregiari declinati su silhouette o slim o over. Alcuni parlano di poca originalità, altri di affidabilità. A voi la scelta.

L’ultimo giorno di Mode à Paris ci ha regalato la collezione di Alexander Wang per Balenciaga, rivisitazione dell’archivio della maison da parte del talentuoso designer di origini taiwanesi e quella di Lanvin che pur mantenedo l’heritage del brand, si divincola dal diktat di classicità ed eleganza. Alber Elbaz e Lucas Ossendrijver hanno dimostrato che il lusso può anche essere selvaggio e sportivo.

Prorio come Hedi Slimane ha fatto da Saint Laurent, che ha adottato un atteggiamento meno reverenziale verso il nome blasonato della sua casa di moda, anche Elbaz e Ossendrijver hanno giocato con la tradizione  portando in passerella i volumi curvi e il sofisticato senso del colore (spazio a stampe fluo, e flash di rosa e verde particolarmente vivace) e proporzione.

Collezione ispirata agli anni ’60 con pantaloni di pelle nera e tuniche a maniche corte di grandi dimensioni per Paul Smith. Il designer inglese omaggia le icone rock dell’epoca con una serie di dettagli dedicati al mondo delle sette note, come un maglione blu scuro con una singola nota bordeaux sul petto, o un cappotto dalle spalle larghe caratterizzato da piccole note rosse su sfondo nero.  Da segnalare  i capispalla di ispirazione marocchina.

Continua il rinnovamento dell’immagine della storica griffe Yves Saint Laurent da parte di Hedi Slimane, che porta in passerella i grandi stilemi della moda del genio algerino, in questo caso, la gioventù, la libertà e la modernità.

Ecco una collezione che unisce rock, grunge punk e indie con pantaloni skinny, jeans altrettanto aderenti cravatte ancora più sottili, cappotti strutturati in tweed o animalier, lurex scintillante, cardigan oversize smoking color malva con una camicia volant.

Pierre Bergé , l’ex compagno di vita di Yves Saint Laurent, ha dichiarato : “E ‘stato uno spettacolo meraviglioso”.

In sottofondo, le sonorità sixties dei californiani Froth.

Nella nostra gallery anche le immagini dei defilè di Acne, Sacai, Tillmann Lauterbach, Wooyoungmi, Miharayasuhiro, Ami, Jean Paul Gaultier, Officine Generale, Viktor & Rolf, Christophe Lemaire, No Editions, Y-3, Umit Benan, Melinda Gloss e Thom Browne.