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Micam e Mipel 2012, i numeri

Micam e Mipel 2012, i numeri

Visitatori in calo ma ordini in crescita Calano le luci sulle manifestazioni fieristiche del comparto accessori: Micam e Mipel. Nonostante nei padiglioni di Rho Fiera ci sempre meno visitatori gli espositori si sono detti soddisfatti in quanto negli stand si sono redatti ordini importanti.

In particolare a Micam 2012, l’appuntamento internazionale dedicato alle calzature di fascia alta e medio-alta organizzato da Anci, l’associazione nazionale dei calzaturifici italiani, sono arrivati oltre 36mila (-7,12% rispetto all’edizione di marzo 2011) operatori del settore.

Malgrado la lieve flessione di presenze (-4,59%), peraltro da imputare in parte alla diminuzione della dimensione delle delegazioni, è stato proprio il mercato estero a dare i migliori risultati negli ordini, con una affluenza di buyer soprattutto dalle repubbliche ex Urss, un consolidamento dei visitatori dall’area asiatica e la presenza di compratori statunitensi che rappresentano prestigiose insegne. Il calo degli italiani, 17.362 (-9,68%), riflette poi una stagnazione dei consumi interni.

“Micam – spiega il presidente di Anci, Cleto Sagripantiè una fiera internazionale e il suo successo è da ricondurre alla forte vocazione verso l’esportazione. Gli acquisti fatti in fiera dai buyer stranieri rispecchiano i dati dell’export (+12,2%). Ma abbiamo bisogno anche di segnali dal mercato interno”.

Infatti i dati delle esportazioni dei primi 11 mesi del 2011 confermano che tutti e tre i primi mercati hanno avuto incrementi consistenti in valore (Francia +11,6%, Germania +8,8%, Usa +14%), seppure in termini di quantità, col passare dei mesi, sono divenuti invece modesti (+2,4%, +1,9% e +2,8% rispettivamente). Bene, i risultati in Russia (+20% in valore e +15,2% in volume) mentre nell’area europea segni negativi affiorano per Spagna e Austria; nel Regno Unito sebbene i valori rimangano positivi (+4,4%), si assiste a un calo in termini di numero di paia (-7,2%). Notevolmente dinamici invece i flussi verso il Far East: Giappone, con una crescita del 20,1% in valore, Hong Kong, con un aumento del 47%, e Cina, con un incremento dell’85%. L’aggregato “Cina e Hong Kong”, considerato a livello statistico ancora separatamente, è divenuto il nono mercato di sbocco, con un valore più che raddoppiato negli ultimi tre anni.

Decisamente meno favorevoli sono i risultati sul mercato interno. Gli acquisti delle famiglie italiane sono scesi del 2% in volume rispetto al 2010, con un netto peggioramento nel secondo semestre (-3%). In termini di spesa si registra un incremento marginale (+0,8%) dovuto a un aumento dei prezzi medi pari al 2,8%. Tra i canali distributivi più penalizzati vi è proprio il dettaglio specializzato che ha perso nell’ultimo trimestre il 5,2% degli acquisti su analogo periodo del 2010. Ciò ha chiaramente comportato il doppio effetto di dilazioni significative dei pagamenti ai calzaturifici e un forte problema di insolvenze.

Stessa situazione nel mondo pellettiero dove, anche qui, i dati a conclusione di Mipel 2012, mostra internazionale della pelletteria e degli accessori, rispecchiano l’andamento economico generale e fanno registrare 16.401 visitatori totali contro i 17.440 di marzo 2011(-6%), con un’affluenza estera pari a 7.916 buyer (circa il 48% del totale), in particolare provenienti da Giappone, Russia, Spagna, Germania e Regno Unito, Hong Kong e Stati Uniti. Gli italiani sono stati 8.485.

“Nonostante i dati finali facciano registrare un lieve calo di visitatori del Salone – commenta Giorgio Cannara, presidente Mipel/Aimpes – non si può parlare di trend negativo perché i buyer presenti durante i quattro giorni di manifestazione hanno dimostrato una netta propensione all’acquisto. Contatti che si sono tramutati in ordini”.

Tornando al settore da una parte si assiste, negli undici mesi dell’anno appena terminato, a un dualismo che vede da una parte il trend fortemente espansivo dell’export (+30%), che a fine novembre ammontava a 3,8miliardi, e dall’altra una forte sofferenza del mercato interno (-3,3%) che ha raggiunto un turnover complessivo di 2,2miliardi.

Alessandra Iannello