x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Medardo Rosso a Milano

Medardo Rosso a Milano

La mostra della settimana
La Galleria d’Arte Moderna di Milano ospita dal 18 febbraio al 31 maggio 2015 una mostra che mette sotto i i riflettori le opere dello scultore torinese, ma milanese d’adozione, Medardo Rosso.

L’esposizione “Medardo Rosso. La luce e la materia”, a cura di Paola Zatti e inserita nel programma delle Grandi Mostre per Expo in città 2015, illustra l’intero percorso artistico di Rosso dalle prime sperimentazioni tardo-ottocentesche alle opere della maturità.

A più di 30 anni dall’ultima rassegna che Milano ha dedicato allo scultore nel 1979, la mostra si pone come occasione di conoscenza e approfondimento di un artista di richiamo internazionale per l’interpretazione personale della materia, straordinariamente moderno nella sua sperimentazione tecnica e poetica, ma anche per la sua vocazione cosmopolita e la sua esperienza a contatto con le avanguardie novecentesche.

Alle 15 opere di Rosso esposte permanentemente alla GAM, viene affiancata una selezione significativa dal Museo Rosso di Barzio e una serie di prestiti nazionali e internazionali (Musée d’Orsay e Musée Rodin di Parigi, Staatliche Kunstammlungen di Dresda, il Museo d’Arte di Winthertur, Szepmuveszeti Muzeum di Budapest) che consentono una visione ampia sia dei soggetti affrontati dall’artista sia della sua evoluzione interpretativa, e, infine, della sua competenza e passione per la tecnica fotografica.

L’esposizione ha un percorso tematico che prende avvio con quattro delle più significative opere degli esordi di Rosso, tutte realizzate a Milano e presentate in diverse versioni: il Birichino, prima opera comparsa nelle sale di Brera nel 1882, il Sagrestano, soggetto comico e quasi spietato del 1883, la Ruffiana, dello stesso anno, rappresentazione caricaturale, nel solco della tradizione verista e Portinaria, 1890-1905, dal Museo di Belle Arti di Budapest.

La Ruffiana

La seconda sezione cerca di restituire, in molti casi attraverso differenti versioni messe a confronto, due temi fondamentali, la sperimentazione materica (l’utilizzo personalissimo e inconfondibile di gesso, bronzo e cera) e il processo creativo dell’artista che procede per sottrazioni fino al raggiungimento di esiti di sorprendente modernità. Due aspetti illustrati attraverso le straordinarie e inquietanti Rieuse, Henry Rouart, venerato collezionista e ospite di Rosso nel primo periodo di permanenza a Parigi, presentato nelle tre versioni in cera, gesso e bronzo; due soggetti del 1894, L’uomo che legge e Bookmaker, quest’ultimo testimone del periodo di più stretta vicinanza con Degas; la Bambina ridente, opera in cui traspare un legame forte con la tradizione rinascimentale, Aetas Aurea e Bambino ebreo.

Henry Rouart

La straordinaria Madame X, opera del 1896, unico soggetto arrivato fino a noi in una sola versione e eccezionale prestito dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, è al centro della terza sezione della mostra, e dialoga con due versioni a confronto in bronzo e cera dell’Enfant Malade, documento della fase sperimentale più coraggiosa di Rosso.

Madame X

Il percorso dedicato alle sculture di Rosso si conclude nella sala finale della mostra con due soggetti Ecce puer (tra gli ultimi concepiti da Rosso, risalente al 1906), e Madame Noblet, soggetto declinato in quattro sole varianti in un lungo arco di tempo (dal 1897 agli anni Venti), e di cui la GAM possiede la versione in bronzo.

Ecce puer

www.mostramedardorosso.it

Argomenti