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Massimo Bottura a Identità Golose 2014

Massimo Bottura a Identità Golose 2014

Nella lounge Berlucchi

Massimo Bottura è lo chef del momento.
La sua cucina piace e il suo ristorante di lusso, l’inossidabile Osteria francescana di Modena, nella top 3 dei migliori ristoranti al mondo, non perde mai l’occasione di primeggiare sulle guide più illustri, dalla Michelin all’Espresso passando per il Gambero Rosso.

In occasione di Identità Golose 2014, Congresso Internazionale di Cucina d’autore in programma a Milano a partire dal 9 febbraio, lo chef modenese sarà protagonista di un evento da non perdere.Palazzo Lana Extrême 2006 - Berlucchi

Lunedì 10, nella lounge Berlucchi, Bottura preparerà infatti 3 piatti, abbinati alla pluripremiata Riserva della Guido Berlucchi, Palazzo Lana Extrême 2006.

Pinot nero in purezza dal carattere complesso, nervoso, virile si caratterizza per un lungo affinamento e la strepitosa longevità doti perfette per esaltare i sapori delle tre creazioni dello chef: ricordo di un panino alla mortadella, la parte croccante di una lasagna, tortellini in compromesso storico.

La lounge Berlucchi oltre a Bottura ospiterà anche domenica 9 febbraio, dalle 13 alle 14, le leccornie della Macelleria Massimo Zivieri di Monzuno preparate da Fabio Fiore, chef del ristorante Quantobasta di Bologna: la battuta al coltello di carne piemontese, il prosciutto cotto di mora romagnola, e martedì 11 febbraio, dalle 13 alle 14, le delizie di Guffanti Formaggi da Arona presentate da Giovanni Guffanti-Fiori: salva, capra, bellelmatt, ricotta e caciocavallo in vesti insolite; vellutata di zucca e gorgonzola riserva, panna all’acqua di rose e mandorle.

Nel primo caso l’abbinamento sarà con il Magnum di Franciacorta Franco Ziliani 2007, Chardonnay in purezza affinato quattro anni sui lieviti e dedicato al “padre del Franciacorta”. Un inno all’eleganza reso più austero dal dosaggio limitato, Extra brut, nel secondo, l’abbinamento proposto dai sommelier della Guido Berlucchi sarà con Franciacorta Cellarius Rosé 2008, tipologia in cui la casa, ideatrice nel 1962 del primo metodo classico italiano in rosa, esprime la sua caparbia ricerca della purezza olfattiva e gustativa.