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Luciano Regoli e la Scuola dell’Elba: la mostra a Pienza, ecco quando e dove

Luciano Regoli e la Scuola dell’Elba: la mostra a Pienza, ecco quando e dove

La perfezione figurativa di Luciano Regoli a Pienza, patrimonio Unesco nel cuore della Val d’Orcia, che ospita la mostra di Luciano Regoli; l’esposizione vedrà anche la presenza di una selezione di opere dei suoi allievi appartenenti alla Scuola dell’Elba, da lui fondata. Ad accogliere la mostra le sale di Palazzo Salomone Piccolomini, gioiello architettonico che sorge nel cuore della “Città Ideale”, sede dell’Associazione Culturale “Biagiotti per l’Arte”, che promuove l’evento nell’ambito del progetto ‘La Forma della Bellezza’.

L’esposizione, dal 2 al 24 giugno 2018, riguarda un certo numero di suoi dipinti. Opere perfette per impianto compositivo, cromatismo, atmosfere. Una pittura, quella di Regoli, fatta di mestiere sopraffino, di dominio della Grande Arte di antica tradizione. Una pittura dove tecnica e sentimento si coniugano alla perfezione, per contemperare ragione e anima. I temi scene di tradizione religiosa, nature morte, paesaggi, quelli che insomma hanno  fatto parte del repertorio straordinario della grande arte classica.
Non si tratta di copie di quei modelli, ma di opere originali, assolutamente contemporanee, fresche, innovative, figlie di uno studio costante e appassionato. Il lavoro degli allievi di Regoli fa parte di questa esposizione: pittori di talento quali Alessandra Allori, Ronaldo Boner Jr, Marco De Sio, Gabriella Volpini e John Carlton Watkins.

I curatori della mostra, Sara Mammana e Roggero Roggeri, hanno parlato dello scritto programmatico dell’artista, “5000 km per vedere un orecchio. La morte della Grande Pittura”, in cui Regoli avanza fa un’attenta analisi e un’approfondita riflessione sul ruolo e il significato della pittura figurativa attraverso i secoli, fino a giungere all’amara constatazione che troppo spesso, nel contesto contemporaneo, questa forma d’arte è messa da parte a causa dell’avanzare dei nuovi linguaggi espressivi che il Novecento ha prodotto. “Tuttavia, fortunatamente, la morte della Grande Pittura, denunciata da Regoli, non è ancora del tutto avvenuta e viene da chiedersi che cosa renda, ancora oggi, la tradizione pittorica classica viva e attuale, e perché esistano tuttora artisti che, in maniera alternativa rispetto alle varie forme dell’arte contemporanea, ricerchino con passione, nell’armonia delle forme e nella fatica dell’apprendimento delle tecniche antiche, il mezzo di espressione indispensabile per generare un’arte figurativa non obsoleta ma assolutamente al passo coi tempi”, così i curatori della mostra.