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La Madonna del Pintoricchio ai Musei Capitolini: svelato il mistero di Giulia Farnese

La Madonna del Pintoricchio ai Musei Capitolini: svelato il mistero di Giulia Farnese

“Pintoricchio, pittore dei Borgia”: ai Musei Capitolini svelato il mistero di Giulia Farnese

Ha aperto ai Musei Capitolini di Roma la mostra “Pintoricchio pittore dei Borgia. Il mistero svelato di Giulia Farnese”. Allestita sino al 10 settembre 2017, permetterà di ammirare per la prima volta in questa location la celebre “Madonna” del Pintoricchio.

“Sopra la porta d’una camera la Signora Giulia Farnese per il volto d’una Nostra Donna: et nel medesimo quadro la testa di esso Papa Alessandro” scriveva Giorgio Vasari descrivendo la Madonna del Pintoricchio, dipinto parte di uno dei cicli pittorici più famosi della storia dell’arte ovvero quello del nuovo appartamento papale in Vaticano. Per molti anni, quell’opera venne additata per rappresentare – secondo una leggenda – il volto di Giulia Farnese, presunta amante del Papa.

La mostra allestita ai Musei Capitolini, oltre a proporre al pubblico 33 opere del Rinascimento italiano, si pone come scopo anche quello di rivedere la “leggenda” della presenza del ritratto di Giulia Farnese nell’appartamento Borgia, destituendo di ogni fondamento una delle convinzioni più durevoli della storia dell’arte moderna che riconosceva nel bel volto femminile l’amante del Papa. Come si legge in una nota, infatti, “Il volto ritrovato della Madonna del Pintoricchio, riaccostato al Bambino delle mani, ci permette di ricomporre parzialmente un’opera di forte valenza iconografica ed evidente significato teologico. Una rarissima iconografia papale che, rappresentando l’Investitura divina del neoeletto Pontefice, spazza definitivamente il campo dalle interpretazioni decisamente più “terrene” che ne provocarono la distruzione, persistendo tuttavia nella memoria”.

Credit: J. Spithöver (cromo-lit.), F. Fazzone (dis.)da Alessandro Strozzi (? – Venezia 1534)Pianta di Roma nel XV secolo, 1879 cromolitografia, mm 289 x 342 Roma, Museo di Roma, Gabinetto delle Stampe, GS 1091