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Intervista a Valentina Bìssoli: «La bellezza non basta se non credi davvero in te stessa»

Intervista a Valentina Bìssoli: «La bellezza non basta se non credi davvero in te stessa»

Valentina Bìssoli è una delle modelle italiane più apprezzate a livello internazionale: in questa intervista esclusiva ci racconta i suoi progetti e come vive il suo lavoro

Valentina Bìssoli sorprende sempre. E non stiamo parlando solo della sua bellezza, sarebbe fin troppo banale dire che ci sorprende, se avete visto qualche sua foto ve ne renderete conto subito. La modella italiana ha raggiunto una buona notorietà anche a livello internazionale dopo una “gavetta” durata diversi anni. Fascino, serietà e capacità di proporsi in una veste sempre diversa ed ugualmente accattivante. Sono queste le caratteristiche che hanno portato Valentina a posare per professionisti del calibro di Chris Heads e a servizi su Max International, Maxim. Ma Valentina Bìssoli sorprende perché smonta definitivamente l’immagine della fotomodella “bella e basta” ma senza grandi idee. No, lei punta in alto e non solo per guadagnare copertine. Nel suo libro dei progetti (non sogni) c’è anche spazio per le sorprese. E questo ci piace molto, capirete perché dopo aver letto questa intervista.

Racconta qualcosa di te ai lettori di Luxgallery, chi è Valentina Bìssoli?
«Io nasco come modella outsider, in contrapposizione con il canone delle modelle “skinny” quelle taglia 36-38. E tutto questo è stato un vantaggio per me, perché sono stata considerata fin dall’inizio “diversa”. Essere considerati particolari e diversi può essere una carta vincente, per me è stato così. La cosa più importante secondo me nel lavoro di modella, riuscire a rappresentare la propria unicità, valorizzare qualcosa che hai solo tu. Io ho cercato di valorizzare le mie curve, come hanno fatto prima di me altre modelle famose. Hanno saputo valorizzare il loro corpo, anche se non sono skinny, basti pensare a Kate Upton e Barbara Palvin, solo per fare due esempi».

Sta finendo l’era delle modelle skinny?
«No, non sto dicendo questo. Anche perché sulle passerelle sono uno standard molto richiesto. Dico che però con i brand nel campo della pubblicità si stanno affermando modelle molto diverse. Faccio l’esempio di Emily Ratajkowski che non è certo una skinny e non ha  uno standard da passerella con la sua quarta di seno».

Tu come hai vissuto questa tua “diversità”?
«All’inizio un po’ mi ha pesato. Perché tu quando entri ogni giorno in un’agenzia e ti senti dire “hai troppo seno”, “guarda i fianchi”, “hai una gamba più muscolosa dell’altra”, non puoi fare finta di niente. Che poi parliamo di una taglia 40-42 come la mia. Quindi è stato difficile, perché ai casting venivo scartata per una taglia in più di seno. Poi ho cambiato atteggiamento verso me stessa. Ho pensato, le mie curve sono la mia carta vincente, quindi ne devo essere fiera e valorizzare il più possibile queste mie caratteristiche. Ho iniziato quindi a presentarmi ai casting consapevole delle mie diversità e di quelli che sono i miei punti di forza, “se vi piaccio così bene, altrimenti va bene lo stesso” è stato il mio pensiero da quel momento. E alla fine ho avuto ragione, ho iniziato a lavorare con professionisti internazionali e sono stata ingaggiata anche da brand di alta moda».

Che cosa ti ha aiutato di più a superare questo scoglio?
«La mia personalità, la fiducia in me stessa che è cresciuta sempre di più con il tempo. Anche i “no” mi sono serviti e mi hanno portato ad essere tra le fotomodelle più italiane più conosciute nell’ambiente dei fotografi internazionali. Ho scattato con grandi professionisti, ultimo dei quali Chris Heads che mi ha inserito in una gallery con altre top come Taylor Hill, Emily Ratajkowski e tante alte. Per me è una grandissima soddisfazione, non pensavo di ottenere una riconoscenza e una stima così alta».

Cosa stai facendo di nuovo rispetto alla nostra ultima intervista? Noto una certa evoluzione.
«In questi mesi ho viaggiato tanto. Quest’estate sono stata in Croazia dove ho scattato per un grande fotografo italiano che si chiama Federico Canzi e per un brand di costumi da bagno. E’ stato bellissimo, perché la Croazia ha delle location pazzesche, sensazionali. Poi sono stata a Berlino a scattare per un grande fotografo che si chiama Marc Collins, shooting che con tutta probabilità sarà publicato da Max International. E infine ho scattato con Chris Heads, che è stato a Milano solo qualche settimana quest’anno. Lui che vive tra New York e Los Angeles è uno dei professionisti più affermati nei fashion & glamour shooting. E’ stata un’evoluzione molto alta per me».

Come è cambiata la tua immagine in questo periodo?
«Io mi affido molto ai professionisti con cui lavoro. C’è senza dubbio un tocco di provocazione in più: con il fisico che ho sono un po’ più portata a lavorare con il mio corpo. Gli ultimi servizi hanno evidenziato la mia sensualità, in modo credo molto elegante e il risultato mi è piaciuto molto. Io non voglio far parte di quel mondo “anonimo” cui purtroppo ci ha abituati molta fotografia pubblicitaria degli ultimi anni. Delle modelle spesso non si vede nemmeno più il viso… Io credo che la bellezza, se catturata dall’obiettivo di un grande professionista, debba emergere su tutto il resto».

Progetti per il futuro? Qualcos’altro oltre al modeling?
«Continuo a lavorare con professionisti sempre più importanti. Ci sono progetti futuri con grandi brand che partiranno nel 2019, ma per ora non posso dirvi di più… Così come posso dirvi che mi piacerebbe raccontare la mia esperienza e cosa c’è dietro il mondo degli shooting di moda e non solo. Anche di questo ne riparleremo presto».

Foto credit: Federico Canzi, Marc Collins, Chris Heads, Maurizio Montani, Thomas Stephan, Fabio Bozzetti, Alex Aldegheri, Gioele Vettraino.