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Intervista a Damiano Biella

Intervista a Damiano Biella

Nuovo direttore artistico per rivedere l’archivio GherardiniÈ sempre più Lisa Bag la proposta per la primavera estate 2012 di Gherardini.Lisa Bag Gherardini

Lisa Bag, un nuovo capitolo del progetto archivio di Gherardini è un pezzo degli anni ‘70 oggi riproposto in chiave ricercata e contemporanea. Questa borsa si inserisce nel progetto Archivio di Gherardini, un’iniziativa nata per raccontare in chiave contemporanea quel passato che ha reso la griffe fiorentina una delle eccellenze del made in Italy.

In particolare Lisa Bag venne creata nei primi anni Settanta come omaggio a Lisa Gherardini, donna di grande bellezza e dotata di una personalità forte e decisa.
A questa combinazione di doti si ispira il modello Lisa: le linee della classica doctor bag sono ammorbidite e rese sinuose; le applicazioni sono in lussuosi metalli sono un vezzo che rende l’accessorio estremamente femminile.

Nella riedizione, la ricerca di Gherardini si focalizza sui materiali pregiati che spaziano dai vitelli naturali, al lussuoso coccodrillo, passando per l’appeal glamour delle paillettes. In particolare la Lisa Bag è proposta per la primavera estate 2012 è in due misure entrambe impreziosite da una cerniera fasciata, arricchita da bombature, chiusa da una linguetta finita da un puntale di metallo rivestito di pelle e da un manico estremamente morbido.

Per seguire il rinnovamento della storicità di Gherardini è stato chiamato un nuovo direttore creativo “Gherardini è un marchio straordinario – così Damiano Biella descrive la maison fiorentina di cui è stato nominato direttore creativo – che abbina un’offerta lussuosa e molto vasta a un’elevata specializzazione. Il brand deve essere riposizionato: ne riscriveremo i codici di stile reinterpretando la meravigliosa storia pluri-centennale di Gherardini”.

Lisa Bag Gherardini

Come è cominciata la sua avventura in Gherardini?
Circa un anno fa abbiamo iniziato con la famiglia Braccialini (attuale proprietaria del marchio ndr) a fare il punto della situazione. Abbiamo valutato cosa si poteva fare per ridare lustro a Gherardini e alla storicità del suo nome. Così abbiamo steso un piano di rivisitazione del prodotto, abbiamo reimpostato la comunicazione, abbiamo rimodulato la distribuzione e ristrutturato lo showroom.

Nello specifico cosa avete in serbo per la parte prodotto?
Priorità alla rivisitazione dell’archivio storico per quanto riguarda le borse. Per le scarpe, fatte con Sebastian, la collezione “numero 0” lanciata per questo autunno-inverno sta andando molto bene nei nostri monomarca e nei negozi del lusso di Italia ed estero. Nei prossimi due anni il progetto di completamento dell’offerta prevede una linea di abbigliamento, gli occhiali e il profumo.

Sul fronte distribuzione?
Abbiamo potenziato la rete vendita in Italia e in Giappone. Inoltre puntiamo a espanderci sui mercati dove siamo già presenti in Europa e Asia ed esplorarne di nuovi come Usa e India.

C’è un piano espansionistico anche per i monomarca?
Abbiamo in previsione un piano di restyling dei monomarca esistenti a partire dal flagship di via della Spiga a Milano. Quello meneghino diventerà il concept da cui prenderanno ispirazione tutte le aperture che verranno, come le 15 già pianificati per la Cina. Subito dopo Milano metteremo mano alla boutique di Roma che diventerà Casa Gherardini.

Come sta rispondendo il mercato a tutte queste novità?
È ancora presto per dirlo. Ma posso anticipare che per il 2011 prevediamo una crescita del 10% del fatturato che lo scorso anno si era attestato a 17milioni di euro.

Alessandra Iannello

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