x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Firenze 2015, un anno ad arte

Firenze 2015, un anno ad arte

Il Polo Museale Fiorentino presenta il nuovo programma espositivo
Anno nuovo, mostre nuove.

È stato presentato Firenze 2015. Un anno ad arte, l’ambizioso calendario di mostre che avranno luogo nei musei più illustri del Polo Museale fiorentino.

Vediamo in anteprima quali sono gli 8 appuntamenti da segnare in agenda nei prossimi mesi, per programmare in anticipo una vacanza di lusso in Toscana.

Nel 150esimo anno della fondazione il Museo del Bargello presenta, in partenariato con altri musei europei, la civiltà medioevale nelle sue espressioni più alte, riunendo attorno al tema del viaggio nel reale e nel fantastico oggetti d’uso e testimonianze artistiche di rara suggestione.

Ancora dall’epoca medievale prende le mosse la prima mostra della Galleria dell’Accademia, che conduce all’origine di uno dei più grandi fenomeni religiosi e culturali della storia d’Occidente e del mondo: il Francescanesimo, con il suo immenso portato d’arte e di culto, rapidamente diffuso in Oriente fino alla Cina.

Tra il Rinascimento e il Barocco si collocano ben 4 mostre monografiche, incardinate alle collezioni e al tempo stesso arricchite da prestiti d’eccellenza. Ognuna sarà dedicata alla presentazione di un pittore poco noto al grande pubblico, secondo una politica di valorizzazione fondata sugli studi dei massimi esperti. Solo grandi musei come le Gallerie degli Uffizi e dell’Accademia possono permettersi di proporre figure artistiche diverse da quelle più conosciute e popolari, accentuando così la propria missione di pionieristica riscoperta critica e di educazione all’arte. Dunque sfileranno nell’arco dell’anno Piero di Cosimo, Carlo Portelli, Gherardo delle Notti, Carlo Dolci.

Piero, un geniale eccentrico fiorentino vissuto tra il XV e il XVI secolo, rifulgerà nella sua inesauribile inventiva cui si debbono soggetti rari o rarissimi, dipinti con visionaria singolarità: basti citare le “Storie dell’umanità primitiva”, scene rimaste uniche nella storia dell’arte rinascimentale.

Carlo Portelli, un altro eccentrico fiorentino ma ben più inoltrato nella “maniera” del pieno Cinquecento, rivelerà la sua insistente ricerca di eleganze tanto raffinate quanto complicate. Egli esercitò una pittura fitta di scorci spericolati e spesso affollata di personaggi, come fanno fede la pala dell’Immacolata Concezione in Galleria e più ancora, il parossistico Martirio di San Romolo a Fiesole.

Di Gerrit Honthorst detto Gherardo delle Notti, da Utrecht, sarà valorizzata la presenza in Italia nel primo Seicento e soprattutto l’entusiastica ricezione fiorentina, che assicurò quattro grandi tele alle collezioni medicee. A Gerrit, che deve il suo soprannome al talento per le scene notturne rischiarate da lucerne e candele, saranno affiancati altri pittori degli antichi Paesi Bassi, specialmente dediti alle medesime ricerche luministiche.

Con Carlo Dolci si entra nella vita artistica (ma anche devozionale) della corte fiorentina nel pieno Seicento, dominata dalla granduchessa Vittoria Della Rovere. La pittura di levigata bellezza del Dolci, immersa in una luminosità traslucida che rammenta lo splendore minerale del commesso in pietre dure, fu messa al servizio di soavi immagini sacre, dalle quali la critica dei secoli seguenti ha preso le distanze, ma che gli valsero all’epoca ammirazione e successo; così come fu bene accolta e ricompensata la sua natura morta floreale, squisitamente dipinta, ora nella Galleria degli Uffizi.

Un argomento trasversale, che per secoli accomunò gli artisti d’Europa e non soltanto, è quello cui verrà dedicata la mostra del Museo degli Argenti: il Lapislazzuli. Pietra di frequente importata dal cuore dell’Asia, oltre a entrare alla creazione di splendidi e preziosi oggetti, servì ai pittori provvedendo – una volta macinato e ridotto in polvere – quello che è certo insieme all’oro il più regale e costoso dei pigmenti, il blu detto Oltremare naturale, atto a evocare le sfere supreme del cielo e a vestire la divinità.

La Galleria d’arte moderna, proseguendo lo scavo storico all’interno delle proprie collezioni – riunite e create a partire dalla fondazione, nel 1914 – celebrerà la ricorrenza dei 150 anni da Firenze capitale dell’Italia unita con una mostra dedicata in particolare alle opere d’arte e agli arredi acquisiti da Re Vittorio Emanuele II per la sontuosa e labirintica reggia fiorentina di Palazzo Pitti, nel periodo della sua permanenza in città.

Il calendario di Un anno ad arte 2014:

– Gherardo delle Notti. Quadri bizzarrissimi e cene allegre
Galleria degli Uffizi, 10 febbraio – 24 maggio

– Il Medioevo in viaggio. Mostra in occasione dei 150 anni di Firenze Capitale e della fondazione del Bargello
Museo Nazionale del Bargello, 20 marzo – 21 giugno

– L’arte di Francesco. Capolavori d’arte e terre d’Asia dal XIII al XV secolo
Galleria dell’Accademia, 30 marzo – 11 ottobre

– Lapislazzuli. Magia del blu
Museo degli Argenti, 9 giugno – 11 ottobre

– Piero di Cosimo (1462-1522). Pittore “fiorentino” eccentrico fra Rinascimento e Maniera
Galleria degli Uffizi, 22 giugno – 27 settembre

– Carlo Dolci
Galleria Palatina, 30 giugno – 15 novembre

– Firenze capitale 1865-2015. I doni e le collezioni del Re
Galleria d’arte moderna, 19 novembre – 3 aprile 2016

– Carlo Portelli. Pittore di pregio
Galleria dell’Accademia, 14 dicembre – 17 aprile 2016