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Fiat Chrysler Automobiles

Fiat Chrysler Automobiles

Nasce un nuovo costruttore di auto globale
Il closing dell’operazione Fiat-Chrysler ha dato i suoi frutti.

La casa automobilstica tricolore – che  ha messo da poco le mani sul 100% di Chrysler grazie all’acquisto del 41,46% di quote che erano di Veba, fondo sanitario del sindacato americano Uaw –  è stata ribattezzata da ieri FCAFiat Chrysler Automobiles.

Nuovo logo per la storica azienda di Torino ma anche nuova sede legale in Olanda e fiscale in Inghilterra.

“La nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia”, commenta il Presidente John Elkann mentre per l’Amministratore Delegato Sergio Marchionne si è trattato del “giorno più importante della mia carriera”, ribadendo l’intenzione di restare per altri tre anni e di scegliere il successore all’interno del gruppo.

Il cda ha approvato anche i conti dell’esercizio 2013, chiuso con un utile netto di 1,9 miliardi di euro, un utile di gestione a 3,4 miliardi contro i 3,8 del 2012 e i 3,6 previsti dagli analisti, mentre il fatturato cresce da 84 a 86,6 miliardi.

“Adesso mi auguro che il bravo capitano sia anche coraggioso, e faccia subito ripartire Mirafiori”, afferma il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, mentre per il sindaco di Torino, Piero Fassino, “la sede fiscale a Londra o la sede legale in Olanda non corrispondono ad alcun investimento produttivo del gruppo in quei Paesi. Quel che conta è che siano confermate le scelte di investimento e, in particolare, che Torino e l’Italia continuino a essere l’headquarter europeo del gruppo”.

I prossimi obiettivi del Lingotto per il 2014 saranno il debutto a Wall Street e poi la quotazione in Borsa a Milano.

Entusiamo ma anche tante perplessità attorno a questa fusione, come si legge sul blog di Gad Lerner che definisce FCA “un gruppo multinazionale che guarda altrove. Un pezzo di economia italiana che si distacca recando notevole giovamento ai suoi azionisti ma lasciando più povero un paese che pure, lungo un secolo e più, ha sostenuto tantissimo l’azienda degli Agnelli”.