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Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana

Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana

La mostra della settimana
L’Archivio Storico della Città di Torino, in via Barbaroux 32, ospita dal 10 dicembre 2013 al 28 febbraio 2014 una mostra che mette sotto i riflettori il monumento simbolo della città piemontese, la Mole Antonelliana.

L’esposizione “Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana” presenta una raccolta di documenti che rende omaggio ai 150 anni dell’iconica cupola progettata da Alessandro Antonelli.

Costruzione ardita e geniale dell’architettura ottocentesca, la Mole incomincia la sua storia nel 1862 quando la comunità ebraica di Torino decide di fare edificare una Sinagoga.

Alla fine del 1863 veniva posta la prima ma nel 1869 l’impresa era ormai diventata insostenibile per la comunità israelitica subalpina e fu così che, dopo anni di dibattiti, nel 1877 l’edificio fu acquistato dal Comune che negli anni seguenti lo portò a termine, facendone la sede del Museo del Risorgimento Italiano.

Inaugurato nel 1908, il Museo rimase alla Mole fino al 1929, per essere successivamente trasferito a Palazzo Carignano. Per un lungo lasso di tempo la Mole Antonelliana fu un contenitore vuoto, senza altra destinazione d’uso che quella di un punto di vista panoramico artificiale. Nel 1980 fu recuperata all’uso pubblico diventando lo spazio espositivo della Città. Infine, dal 2000 è sede del Museo Nazionale del Cinema.

“Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana” è un itinerario realizzato per mezzo delle carte, delle fotografie, delle guide, dei giornali che fanno parte del patrimonio dell’Archivio Storico della Città per ripercorrere le tappe principali dei 150 anni di vita della Mole e per rendere omaggio all’edificio che è il simbolo di Torino, appunto la città della Mole.

Ecco le parole di Piero Fassino, Sindaco di Torino, e di Maurizio Braccialarghe, assessore alla Cultura,Turismo e Promozione della Città: “conosciamo e amiamo la Mole Antonelliana per la vertigine che ci regala ogni volta che, passandole accanto, ne sentiamo il respiro del tempo, per il riferimento che ci offre da qualsiasi punto di vista della città, genius loci familiare e un po’ austero. L’amiamo per la sorpresa che rivela agli occhi in quelle «giornate di vento, a primavera, in cui Torino pare di vetro», per dirla con Marco Revelli. L’amiamo come fosse sempre stata lì, un guardiano silenzioso e augurante sulle vite di una città che scorre”.

Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana