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Mistero e gossip, parla Dario Nuzzo

Mistero e gossip, parla Dario Nuzzo

Intervista al Roberto Langdon di Roma
Il detto “Roma caput mundi” è più veritiero che mai nell’anno del Giubileo della Misericordia.

Meta abituale di vip e reali in visita al Papa, da Leonardo DiCaprio a Charlene Wittstock, la Capitale si candida a place to be del 2016 per chi voglia riscoprire una metropoli che racchiude tesori culturali di fama mondiale, uno su tutti la Fontana di Trevi tornata al suo antico splendore dopo la fine del restauro griffato Fendi, ma anche tante storie intrise di mistero.

Proprio i vicoli di Roma e personaggi leggendari come la Papessa Giovanna, fanno da fil rouge alle ricerche sui Misteri Vaticani di Dario Nuzzo, new entry del programma Mistero Adventure in onda in prime-time su Italia 1 il mercoledì.

In attesa della puntata di Mistero di questa sera, abbiamo intervistato l’alter ego del professore Robert Langdon – quello “originale” nato dalla penna di Dan Brown torna al cinema a ottobre con l’uscita di Inferno – per scoprire gli intrighi della Città Eterna e per approfondire un tema attuale come il rapporto tra religione, gossip e mass media.

Dario Nuzzo

Quali sono le scoperte più scottanti che hai fatto?  Qualche scoop in anteprima?
Beh, naturalmente i prossimi scoop dovrete scoprirli insieme a me ogni mercoledì sera su Italia 1. Per il momento ho affrontato temi diversi: tra le rubriche a cui ho lavorato per Mistero ce n’è una in particolare che mi ha letteralmente “incollato” allo schermo! Comunque, lavorando ai “Misteri della Fede”, mi sono imbattuto in una leggenda e in alcuni indizi scaturiti da tutte le varie ricerche fatte, dal tema molto caldo, anche alla luce di ciò che sta accadendo oggi nel mondo. Non so però se riuscirò a “confezionare” questa mia personale indagine e proporla in tempo per Mistero… nel caso di sicuro la troverete su i miei canali web! Molti altri misteri a cui ho lavorato, comunque, sono anche in edicola sul magazine del programma Mistero magazine.

Da autore a detective di grido sul mondo ecclesiastico. Quale è stato il tuo percorso?
Non a tutti gli autori televisivi è data la possibilità di uscire in video, e per questo devo ringraziare Claudio Cavalli, che è stato una persona eccezionale e mi ha incoraggiato in questa esperienza. Ci siamo incontrati quando [Cavalli] stava rinnovando il suo famosissimo format per concepirlo più come un viaggio, un’avventura: io venivo dall’altro programma di punta di Italia1, Wild Oltrenatura, ed ero a lavoro su un progetto per La5 – Compagni di Viaggio. Siamo tutti avventuristi –  andato in onda recentemente. Ci siamo incontrati al momento giusto per far “nascere” nel programma questo nuovo filone su Roma. Avevamo l’idea di mettere l’accento su quelle storie “di fede” a cui gli scettici non prestano attenzione, ma che invece oltre a fondare le proprie radici nella storia, hanno lasciato tracce visibili ancora oggi negli angoli di Roma.

Cosa ti ha appassionato a questo argomento?
Beh, chi è che non è affascinato dai segreti del Vaticano e da ciò che può essere conservato ancora oggi nei sotterranei dei suoi archivi? E poi Roma è davvero piena di tracce, di storie collegate ad eventi del passato, davvero una “mappa a cielo aperto” di un passato che non va dimenticato.

Spesso i servizi di Mistero sono considerati più fiction che indagini giornalistiche. Tu che ne pensi?
Penso che Mistero debba essere semplicemente considerato come un percorso di “ricerca” di cose che sembrano effettivamente lasciare delle tracce concrete, visibili e che possono stimolare l’ascoltatore ad una propria possibile riflessione. Bisogna porsi come davanti ad una sorta di diamante dalle mille sfaccettature che solo nel cuore racchiude la sua verità!

Quanto lavoro c’è dietro un tuo servizio per Mistero? Quanto giornalismo c’è?
Beh molto lavoro: in queste rubriche speciali si mescolano insieme storia, fede, leggenda, tradizione popolare e giornalismo. Quello che viene fuori è una sintesi bilanciata di tutti questi fattori! Non voglio annoiare con tutti i passaggi, ma ci vuole un accurato studio delle fonti. La novità però credo sia quella di collegare in breve alla leggenda affrontata, le prove tangibili che la testimoniano (iscrizioni, monumenti, reperti) e su cui oggi lo sguardo della società non si sofferma perché colpita per lo più da stimoli “nuovi”. Non posso sapere se gli angeli esistono, ma sapere che un Papa ebbe la visione di un angelo e che ne lasciò testimonianza sulla pietra credo faccia differenza. Ma alla fine come dico in video: “credere è un atto di fede”!

Perché quando sui media si parla di Chiesa, l’istituzione cattolica viene sempre associata al mistero, all’intrigo e al gossip?
Perché è l’espressione in terra di una divinità che non conosciamo e che non può essere per così dire “provata”. Oggi gli scettici sono molti e lo scetticismo è opposto alla fede. Sulla Chiesa e sulla sua origine divina, il mistero c’è e ci sarà sempre, un mistero che oltretutto catalizza l’attenzione di milioni di persone che hanno fede e che spesso proprio nella Chiesa ripongono le loro speranze. Queste piccole tracce che riproponiamo nelle rubriche di Misteri della Fede, se da un lato possono incuriosire su fatti di storia chi è scettico, dall’altro possono nutrire chi ha fede su quei “fatti miracolosi” a cui la scienza ancora non riesce a dare risposta concreta. Parlo per esempio anche di misteri, di cui ancora oggi si discute, come quelli legati alla figura di Padre Pio e alle sue stimmate, per le quali la scienza non riesce a dare spiegazione valida: un flusso continuo di sangue come quello dichiarato per Padre Pio avrebbe dovuto ad un certo punto coagularsi o portare a morte per dissanguamento.

Ritieni che la Chiesa, per secoli la migliore fabbrica di storytelling, oggi abbia un problema di comunicazione?
La Chiesa è un istituzione millenaria che si è trovata a far fronte ad un mondo che è cambiato radicalmente in poco più di un ventennio: non deve essere stato facile, eppure oggi il Papa diffonde la parola di Dio su Twitter con soli 140 caratteri! La Chiesa è sempre stata, a mio avviso, un buon esempio di comunicazione ed oggi credo stia semplicemente modificando i propri canali.

I recenti scandali giornalistici (a partire dal caso Vatileaks) hanno in qualche modo cambiato l’occhio dei media rispetto alla chiesa?
Onestamente credo che Vatileaks sia stato, nonostante tutto, un bene: ha permesso al mondo di vedere che la disonestà può nascere davvero ovunque, ma che ci sono anche molti uomini che fanno il proprio lavoro quotidiano rimediando semmai anche agli errori altrui. Anche grazie a Vatileaks oggi abbiamo Papa Francesco: possiamo dire che sia stato solo un male?

Progetti per il futuro?
Sicuramente continuare la “caccia” di Misteri della Fede. Roma mi ha dato il più grande insegnamento: la verità spesso è sotto la luce del sole, ma bisogna saperla riconoscere. Oggi la città è un museo a cielo aperto e a volte, c’è una pietra, o un pozzo, o un’iscrizione che sono testimonianze vere di storie che leggiamo solo sui libri. Tutto questo è affascinante! Comunque ho molte altre cose in ballo, mi faccia un in bocca al lupo…

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