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Champagne, annata 1780

Champagne, annata 1780

Veuve Clicquot d’eccezioneScoprire un tesoro nascosto è un sogno di molti e per pochissimi diventa realtà.

Un gruppo di sub durante un immersione nel mar Baltico al largo delle isole Åland ha scoperto un relitto di una nave sconosciuta. A rendere ancora più elettrizzate questo ritrovamento uno Champagne davvero da record.

Si tratta infatti di 30 bottiglie risalenti probabilmente al 1780, le più vecchie «ancora bevibili» al mondo.
A detta dei sommozzatori e dell’enologa Ella Grüssner Cromwell-Morgan che hanno avuto il privilegio di stapparne una bottiglia questo Champagne non solo è bevibile, ma è ancora delizioso.
Il suo colore è oro ambrato. Il profumo è molto intenso, con note di tabacco, ma anche di uva e di frutti bianchi, di rovere e idromele. Il boccato è veramente sorprendente, molto zuccherino ma allo stesso tempo con la giusta acidità.
A garantirne la conservazione perfetta assenza di luce, temperature basse e costanti sul fondo del mare oltre naturalmente alla perfezione iniziale.

Dopo alcune ricerche pare che la Moët & Chandon abbia dato la paternità di queste bottiglie alla maison Veuve Clicquot che all’inizio della sua produzione nel 1772 usava come simbolo proprio un’ancora come quella incisa su questi reperti.

Ciliegina sulla torta di questo ritrovamento la storia che probabilmente accompagna queste bottiglie.
Infatti, alla Moët hanno trovato documenti che parlano di una spedizione che non arrivò mai a destinazione. Questo attribuirebbe le bottiglie di Champagne al re di Francia Luigi XVI che le spedì, a questo punto senza successo, alla casa regnante russa.

Insomma, se finora il più vecchio Champagne «bevibile» è un Perrier-Jouet del 1825, stappato l’anno scorso da alcuni enologi in Gran Bretagna, questo ritrovamento è davvero da Guinness dei primati.