Storie di orologiPer trovare le radici della maison Baume & Mercier bisogna tornare indietro al 1830, quando i fratelli Louis-Victor e Joseph-Célestin Baume aprono uno dei primi negozi di orologi di Les Bois, nella regione svizzera della Giura.
Guidati dal motto “Accettare solo la perfezione, solo orologi di manifattura della più alta qualità“, i due non impiegano molto a trasformare la propria ditta in una delle principali aziende orologiere.
L’obiettivo, fissato fin dall’inizio, è quello di realizzare orologi tradizionali ma di altissimo livello qualitativo e tecnologicamente all’avanguardia.
Altrettanto all’avanguardia è anche la visione commerciale dei Baume, che danno presto vita a una filiale a Londra, destinata a rivelarsi di importanza strategica fondamentale per l’espansione del marchio in tutto l’Impero Britannico.
Quando nel 1876 le redini dell’attività passano in mano alla seconda generazione, Frères Baume gode già di una una solida reputazione internazionale, guadagnata grazie ai suoi orologi, tra i quali spiccano cronografi dotati di grandi complicazioni, ripetizione minuti, calendari e tourbillon.
Arrivano così prestigiosi riconoscimenti, tra i quali dieci Grand Prix e sette medaglie d’oro conquistati alle più importanti fiere internazionali, oltre a diversi record di precisione nelle competizioni a cronometro.
Con il volgere del secolo e la Grande Guerra il mondo subisce mutamenti sociali, economici e di costumi radicali, che non mancano di influenzare il mondo degli orologi di lusso.
Le donne cominciano a portare segnatempo come gioielli, mentre per gli uomini i modelli da polso soppiantano quelli da taschino.
Il giovane William Baume coglie questi cambiamenti e sposta la sede dell’azienda a Ginevra, dove nel 1918 incontra Paul Mercier. Con questo personaggio davvero unico, grande appasionato d’arte e dotato di un eccezionale istinto per gli affari, dà vita alla partnership dalla quale prende il suo attuale nome la maison e che nel giro di appena un anno la porta ad aggiudicarsi l’ambitissimo Punzone di Ginevra.
Nel 1937 il brand passa sotto la guida del conte Constantin de Gorski, che lo porterà a un livello di prestigio ancora più alto.
A lui si deve il lancio del Marquise, che si afferma subito come il numero uno dei modelli femminili del dopoguerra, e dell’Hampton, che rimangono delle icone assolute di Baume & Mercier.
Il 1964 è l’anno che vede il marchio rinnovare il proprio emblema visivo, con l’introduzione della lettera greca PHI, sin dall’antichità simbolo delle proporzioni perfette.
Gli anni ’70 sono caratterizzati dalle innovazioni tecnologiche. Nel 1971 arriva Tronosonic, primo con movimento elettronico a diapason, mentre nel 1973 nasce Riviera, uno dei primissimi orologi sportivi in acciaio con design dodecagonale, destinato a diventare un vero mito firmato Baume & Mercier.
L’anno precedente a fare la storia nel campo degli orologi da donna sono i nuovi modelli Mimosa e Galaxie, seguiti dall’incredibile Stardust, con quadrante in onice circondato da 138 diamanti.
Alla fine degli anni ’80 Baume & Mercier entra a far parte del futuro gruppo di lusso Richemont, all’interno del quale acquisisce un’indipendenza e una vitalità che dà i suoi frutti con modelli nuovi o il restyling di quelli storici come il Catwalk, il Capeland e l’Hampton, emblema del marchio.
Nel 2002 Baume & Mercier torna alle origini con l’apertura degli atelier di Les Brenets, nel Giura svizzera, dove sono nati i modelli più recenti, come Classima Executives, Diamant e la collezioni di haute horlogerie William Baume.