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Anime di Materia

Anime di Materia

La Libia di Ali WakWakDa oggi, 16 gennaio fino al 28 febbraio, sarà possibile visitare al Complesso del Vittoriano a Roma l’universo artistico di Ali WakWak, il più importante scultore libico contemporaneo attraverso una quarantina di opere di grandi dimensioni realizzate a partire dall’aprile 2011, due mesi dopo la rivolta libica, con elmetti, armi da fuoco, munizioni, utensili bellici, che diventano figure antropomorfe e zoomorfe.

“Ossessionato dalle immagini della guerra, Ali WakWak cerca di ricreare la vita dalla morte attraverso i resti di mezzi e armi trovati sul fronte; bossoli, fucili, mitragliatori, veicoli militari, serbatoi – spiega Elena Croci, curatrice della mostra intitolata Anime di Materia Così si ricrea vita dalla morte. Tutto il suo lavoro è incentrato sulla rinascita dopo la distruzione, come ricostruire un Paese, noi stessi, attraverso lo stesso materiale – ora bruciato, rotto, divelto – che ha causato la morte dei nostri simili. Come questa stessa materia, non modificata ma solo plasmata attraverso gli occhi dell’artista, di colui che ama – può riprendere vita e divenire un qualcosa di diverso, di bello, un messaggio di fiducia nel futuro.”

La mostra è promossa da Health Ricerca e Sviluppo, spinoff dell’Università di Bologna, impegnata nel settore scientifico sanitario, in collaborazione con Camera di Commercio di Roma e si avvale del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Presidenza della Regione Lazio e di Roma Capitale con Ministero degli Esteri e Ministero della Cultura di Libia, Charity Libyan Disable e il King Senussi’s Castle Museum di Bengasi. L’intera esposizione è sostenuta da Eni.

Marco Del Bo

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