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AltaRoma 2012, secondo giorno

AltaRoma 2012, secondo giorno

Rinascimento e donne in crisi

A Roma protagonista la primavera estate 2012 haute couture.

La sfilata di Gattinoni apre la seconda giornata di AltaRoma 2012 con un inno alla speranza. Sale infatti in passerella il “Monti dress”, dedicato al protagonista della rinascita dell’economia italiana, non ancora realizzata ma in gestazione. Impalpabili organze velano il corpo della top model Adela Novotna all’ottavo mese di gravidanza. Sull’abito sono stampate 1100 banconote di vari tagli sfumate sulle tonalità del bianco, del nero, del verde e del glicine, i colori dell’euro.
Sul capo l’elmo disegnato da Leonardo da Vinci, rivisitato da Guillermo Mariotto e realizzato in Pvc grazie alla maestria della tradizione artigiana di Velia, una delle storiche modiste di Roma. Questo è un abito porte-bonheur, un abito prémaman, una metafora della rinascita del Bel Paese ma anche dell’haute couture, espressione della creatività e dell’eccellenza del made in Italy.

Ma un discorso a parte merita la scenografia, le quinte sono due enormi sculture che rappresentano guerrieri extraterrestri mentre quattro modelli li raffigurano in carne e ossa e incedono in apertura di sfilata con passo marziale. Questo per introdurre le eroine del cosmo-rinascimento dello stilista.
“Mi sono affidato
– spiega Mariotto ai grandi maestri del Rinascimento quali Leonardo, Botticelli e Piero della Francesca. Se guardiamo le opere di questi grandi ci accorgiamo che avevano già inventato tutto: i colori, gli abbinamenti, le texture”.

Comunque il genio di Mariotto ha creato un Rinascimento decontestualizzato attraverso seduzioni tradotte in abiti linge-couture che sono anche un omaggio ai Maya, ai loro messaggi profetici, ai simboli del loro calendario e fanno da talismano alla loro catastrofica profezia circa la fine del mondo. In passerella creazioni magiche in organze operate, stampate, sfumate arricchite di intarsi di pizzo macramè ma anche chiffon trasparenti lavorati in devoré, sete, gazar laminate, raso e mikado fino all’inusuale Pvc (l’abito che ha richiesto più ore di lavorazione essendo tagliato e assemblato a mano) trattato come un tessuto.

Continua la collaborazione della maison con Gianni De Benedittis del brand futuroRemoto che per questi abiti ha pensato anelli e orecchini in argento e oro che sono delle piccole sculture cinetiche. Grandi ma leggeri gli anelli in argento, dove strutture geometriche regolari rivisitano il volume degli antichi templi Maya, alla cui cultura si rifà anche lo splendido centrale, sempre in argento, che riproduce il rinomato calendario, presago, inoltre, della tanto attesa e temuta “svolta epocale”. Ai disegni capolavoro di Leonardo sull’anatomia si ispirano tre anelli in oro e diamanti, Memoria genetica, dove un piccolo feto umano dalle fogge tornite è racchiuso nella cavità lucida di una mezza placenta orlata di diamanti, sortendo eleganti effetti optical e Memoria cerebrale (in due versioni) dove un cervello troneggia solenne prima in una silhouette di rubini e poi nel tuttotondo, di una testa umana. In oro e diamanti anche il prezioso Fan Ring (anello ventilatore) e l’anello Snorkeling. Sono un omaggio all’estate anche le borse e le pochette, dove al giunco, reso nobile dalle ricercate tecniche di lavorazione artigianale ormai in via di estinzione, si associano i coralli e le pietre dure.

Sempre più futuro sulla passerella di Tô Long-Nam che presenta la collezione autunno inverno 2012-2013 che sfrutta l’idea di nuove tecnologie e presenta un approccio moderno alla couture tradizionale attraverso abiti senza cuciture e rifiniture e nuovi materiali, di elevata qualità. I capospalla e gli abiti sono il fulcro della collezione, due capi fondamentali che si distinguono per nuove costruzioni, nuove forme e nuovi volumi. La modernità della collezione si scopre soprattutto nei dettagli e nei mix di forme e tessuti come lana e maglia, outdoor con indoor e dove lo stile sportivo, tecnico e casual incontra l’eleganza diventando couture.

Rappresenta le donne in crisi la collezione dello stilista Gianni Molaro, 17 abiti che ripercorrono tutti gli argomenti che possono gettare l’universo femminile in difficoltà. Tra questi, 7 gli abiti di Art Couture, dove lo stilista trasferisce la sua arte pittorica. La Crisi Economica è un abito di duchesse di seta e organza, blu e verde, arricchito da un grande collo ricamato come la bandiera europea e da ricami con le scritte Spread e Btp. L’acconciatura lampeggia e ha la sirena. La Crisi d’Amore è racchiusa in un grande cuore di mikado rosso e dal corpino ornato di profili di volti femminili sbalzati in sfoglia d’argento. La Crisi di Pianto è un abito realizzato da ombrelli ricamati da gocce di cristallo. La Crisi Sessuale è un abito scultura rosa salmone, giocato su una costruzione di stravaganti volumi a imbuto tra la gonna e il corpino, dipinto come un quadro surreale con un unico grande seno. La Crisi di Nervi alterna luci e ombre, bianchi e neri impressi su un abito corto, ricamato, dall’effetto stracciato e dall’enorme collo color arancio. La Crisi di Identità ha una doppia sembianza scaramantica, di donna nella parte superiore, stretta in un bustino d’oro, e di corno in quella inferiore, racchiusa in una gonna a punta. La Crisi Mistica è rappresentata da un gonna azzurra di oltre due metri di ampiezza ricamata da nuvole e stelle, indossata sotto un corsetto ornato di petali e piume. Sul capo, una dorata aureola girevole fatta con una ruota di bicicletta.

Lo stilista Nino Lettieri invece ha una visione più positiva e immagina una donna che passeggia in una sera d’estate tra i vicoli inebriati dai profumi dei fiori e dei limoni di Positano. Per presentare la sua nuova collezione, lo stilista con atelier a Pompei ha scelto una location insolita: il Conservatorio di Santa Cecilia. Così, se la musica è classica, anche gli abiti si attengono ai codici dell’alta moda e puntano su linee morbide e scivolate, costruite con tessuti leggeri come chiffon e georgette di seta, fil-coupé, devoré, fioccati, jacquard dai disegni floreali con riferimenti ai giardini dei grandi alberghi della Costiera Amalfitana. Sfilano quindi abiti da cocktail anni ’60 in morbido piquet di seta bianco perla, con ricami geometrici di cristalli ton sur ton, pizzo chantilly e paillettes. Per la sera, abiti neri lunghi morbidi e leggeri ricamati da fiori e lamé e in shantung avorio dalle linee ampie con fiori traforati e fasce trasparenti d’organza. Anche i bijoux, grandi orecchini e lunghe collane, in pietre semipreziose e quarzi fumé, realizzati da Albaserena, fanno riferimento agli anni ’60.
Gran finale con la sposa immaginata in una abito rete da pescatore, ma di macramè.

Ancora colori e natura da isola, anche se Tony Ward va più lontano e si ispira alle Isole Vergini, che con il suo defilé, ha chiuso la terza giornata di sfilate di AltaRoma. Ma è anche una couture dal cuore metallico quella di Ward, che per un solo abito ha adoperato 900 metri di filo di metallo flessibile, per cui armonioso e leggero, su cui ha ricamato onde con fili di seta e pizzo. Ospite della sfilata Amy Stewart. In pedana da Ward, creazioni che riprendono il movimento delle onde in tagli curvati, materiali fluidi come lo chiffon e la seta d’organza. La palette di colori attinge dalla barriera corallina australiana, con il giallo sulfureo, il rosa pesca, l’argento e il bianco. I colori più chiari sposano con i colori meno convenzionali dell’estate: verde acqua, blu e nero. Volumi e drappeggi, ricami e dettagli luminosi a profusione per uno stile decisamente lussuoso.

Alessandra Iannello

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