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Altagamma 2014, lusso in crescita

Altagamma 2014, lusso in crescita

Consumi in aumento del 6%
La crisi  ha toccato solo di striscio il mondo del lusso.

Stando alle previsioni di Osservatorio Altagamma – l’organismo che dal 1992 riunisce e sostiene le imprese più rappresentative dell’eccellenza italiana nei settori del fashion, della gioielleria, dell’ospitalità, dell’alimentare, della velocità, del wellness – i consumi di alta gamma cresceranno del 6% a tassi costanti nel corso del 2014.

Secondo l’Altagamma Consensus, fondato sulle previsioni di 16 analisti internazionali del settore, si ipotizza una crescita del +9% per il Giappone, del +8% per il Medio Oriente, del +7% per l’Asia, del +6% per le Americhe, del +4% per l’Europa, mentre per il Resto del Mondo si stima un incremento del +7%. Accessori, gioielli e orologi saranno le categorie più performanti (+6%), seguite dall’abbigliamento (+5%). Infine, l’Altagamma Consensus prevede che l’EBITDA medio delle imprese nel 2014 possa crescere di 7 punti percentuali rispetto al 2013.

Secondo il Monitor Altagamma sui Mercati Mondiali, condotto in collaborazione con Bain & Company e presentato da Claudia D’Arpizio, il mercato va verso una maggiore maturità e stabilizzazione con un trend di continuità in termini reali: nel 2013 la crescita è stata del +6,5% a cambi costanti (+2% a cambi correnti) e nel 2012 +5% a tassi costanti (+10% a cambi correnti).

Claudia D’Arpizio ha commentato: “stiamo entrando in una nuova fase per il settore, lo definirei un new normal: l’assenza nel breve periodo di fenomeni esplosivi com’è stata la Cina negli anni scorsi, e allo stesso tempo una maggiore capacità reattiva alla crisi nei mercati maturi danno luogo ad un trend di crescita più stabile e sano, tra il 4% e il 6% a cambi costanti nei prossimi anni”.

Claudia D’Arpizio

Per quanto riguarda i mercati geografici, gli Stati Uniti si presentano come il rinnovato motore di crescita, mentre l’Europa è sostenuta soprattutto dagli acquisti turistici, nonostante i Russi in calo sia sul mercato domestico sia nelle maggiori capitali del vecchio continente.

Il Giappone mostra una consistente crescita reale ma con un effetto cambio negativo che non accenna ad attenuarsi. Poco dinamica la Cina Continentale, bene Hong Kong e Macau, ancora non brillante la Corea del Sud, mentre il Sud Est Asiatico è in forte crescita, con l’Indonesia in prima fila.

I consumatori cinesi sono sempre più rilevanti sia sul mercato interno sia all’estero (dal Giappone alla Corea, dall’Australia al Sud Est Asiatico, dagli Stati Uniti al Canada) mentre i giapponesi tornano finalmente a spendere sul mercato locale.

Tra le categorie di prodotto, gli accessori si confermano la categoria più dinamica con una polarizzazione sempre più forte tra lusso assoluto e lusso accessibile.

Per quanto riguarda i canali, il retail è sempre più il driver principale della crescita, anche grazie alla tendenza al buy-back e alla conversione di formati quali department stores, franchise, travel retail, che vengono quindi ricondotti alla gestione diretta da parte dei brand.