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A Pasqua facciamo il brunch

A Pasqua facciamo il brunch

I consigli dello Chef Dario Biotti per colorare la tradizione della tavola pasquale con dettagli e menù speciali

La più conosciuta, la più popolare, la più informale , la più mediatica e consumistica delle arti: la pop art trasferita in allestimenti , food & drink colorati e trasgressivi per la tavola della Pasqua.
Pasqua non più come sinonimo di tradizione ma come sinonimo di creatività, fantasia e profumi di primavera.
In una società, in rapida trasformazione , largamente dominata dall’immagine, dal consumismo, dalla pubblicità, dalla televisione, dal grigiore della città e dall’impersonalità, perché non festeggiare una Pasqua creativa e perché no trasgressiva, dando ad un semplice e conviviale pasto una nuova concezione di tavola delle feste?

Questa insolita tavola pasquale rivela un tocco di vivace trasgressione negli allestimenti della tavola e nel  food&drink che meraviglia, stupisce e stuzzica la poliedrica ed enigmatica sfera della polisensorialità.
Per cui, due possibili allestimenti in cui si trasgredisce la tipica e tradizionale tavola delle feste: uno ispirato a Hollywood che sostituisce la classica tovaglia  con la ripetizione di immagini raffiguranti personaggi famosi dell’epoca quali Elvis Preasley e Marilyn Monroe, l’altro che irrompe con il classico concetto di sobrietà della tavola che abbina accostamenti cromatici “forti” quali rosso-giallo, blu-giallo, dati dalle tovagliette all’americana, dalle stoviglie e dai bicchieri.

Un menù che si basa sulle portate della tradizione ma che strabilia nella sua presentazione. Ispirandosi così a  “Les petites boîtes” di S.Thoreton e all’opera di WarholLa minestra Campbell”. Porteremo in tavola qualcosa di originale e di diverso, ovvero il pranzo pasquale servito in scatole di latta: argentate o dorate, semplici o decorate, anonime o arricchite di loghi. Dei veri e propri piatti da portata in cui servire ravioli, costine d’agnello, uova in crosta di sesamo, torte.

Ultimo, ma non in fatto di meraviglia, un menu a base di fiori. Non solo foglie, erbe aromatiche e prodotti dell’orto, ma anche fiori  belli da guardare, da annusare, da coltivare, da seccare e perché no da mangiare. Petali e corolle protagonisti di un percorso profumato, colorato e molto gustoso per allietare vista e palato.
Un trionfo di insalata di begonia e fragole, ravioli con erbe e fiori di pratolina, frittelle di mais e calendula, marmellate di garofano o di primule, croccantini di lavanda e mirtilli, caprini con petali di rosa, palline di ricotta e fiori di rosmarino, fiori di sambuco fritti, frittatine di ortiche…
Da bere rigorosamente birra, succhi di frutta e suggestioni di .

Una magia che stupisce e che trasgredisce per una Pasqua d’eccezione.

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