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Hermès: la denuncia dei top clients, costretti ad acquistare altri prodotti per avere la Birkin

Hermès: la denuncia dei top clients, costretti ad acquistare altri prodotti per avere la Birkin

Hermès, la prestigiosa casa di moda francese, si trova al centro di una controversia legale sollevata da due clienti californiani, Tina Cavalleri e Mark Glinoga. Questi ultimi hanno intrapreso azioni legali contro l’azienda, accusandola di pratiche commerciali sleali e violazioni antitrust, in particolare riguardanti la modalità di vendita delle ambite borse Birkin, così come dei modelli Kelly. Queste accuse illuminano le presunte strategie di vendita adottate da Hermès per regolare l’accesso ai suoi prodotti più iconici.

Secondo i documenti giuridici presentati, Cavalleri avrebbe speso “decine di migliaia di dollari” in una boutique Hermès, affermando di essere stata indotta ad acquistare prodotti secondari per poter accedere all’acquisto delle desiderate borse Birkin. Analogamente, nel 2023, Glinoga si è visto suggerire dagli addetti alle vendite l’acquisto di altri prodotti Hermès per aumentare le sue possibilità di ottenere una borsa Birkin, nonostante i tentativi ripetuti e vani di acquistare direttamente il prodotto desiderato.

La questione centrale sollevata dai querelanti è che Hermès avrebbe collegato l’acquisto delle sue borse più ricercate, come le Birkin, al requisito implicito di spendere somme significative in altri articoli, una pratica che i querelanti denunciano come illegale. Essi sostengono che tali strategie non solo configurano pratiche di vendita associate illegali ma rappresentano anche una forma di discriminazione nei confronti dei consumatori che desiderano acquistare solo specifici prodotti iconici senza essere obbligati a sostenere ulteriori spese.

La controversia solleva importanti questioni legali e etiche relative alle politiche di vendita nel settore del lusso, ponendo l’accento sul delicato equilibrio tra l’esclusività del marchio e i diritti dei consumatori. I querelanti chiedono danni compensativi e punitivi contro Hermès, nonché provvedimenti ingiuntivi per correggere quelle che considerano pratiche commerciali ingiuste.

Questo caso evidenzia una sfida sempre più presente nell’industria della moda di lusso, dove la tensione tra la creazione di un senso di esclusività e l’aderenza ai principi di equità e trasparenza nel commercio diventa sempre più palpabile. Con Hermès e gli avvocati dei querelanti che non hanno ancora rilasciato commenti, la comunità legale e i consumatori attendono con interesse l’evoluzione di questa vicenda giuridica.

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