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Mario Sironi. Natura, mito, poesia

Il Museo Archeologico Regionale di Aosta ospita la mostra, con oltre centotrenta opere, dedicata all’artista sardo

Fino al 24 settembre ci sarà la possibilità di ammirare alcuni dei capolavori di Mario Sironi, nella mostra Mario Sironi. Natura, mito e poesia organizzata dal Servizio Attività Espositive dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta.

L’esposizione, ospitata dal Museo Archeologico Regionale di Aosta, si compone di oltre centotrenta opere tra olii, tempere, tecniche miste e disegni, che rappresentano alcuni aspetti della produzione sironiana dagli anni giovanili all’ultimo periodo della vita. Il tema affrontato in particolare è quello della Natura come l’artista l’ha interpretata e proposta durante l’arco della sua intensa e variegata attività: mitica, misteriosa, piena di suggestioni tragiche e poetiche.
Attraverso questo particolare excursus è possibile cogliere gli aspetti salienti dell’arte di Mario Sironi: il suo rigore morale nel farsi portavoce dei valori poetici e spirituali dell’Italia in fase di industrializzazione, uno stile ‘moderno’ e classico insieme che si fa veicolo di questa modernità, un’iconografia originale, che rimane al di fuori della tradizione accademica.
Sappiamo che l’arte, secondo Sironi, aveva il compito di rinnovarsi nella riattualizzazione della tradizione artistica italiana medioevale e rinascimentale, di assumere il ruolo di guida nella società moderna, presentando principi e valori quali il lavoro, la famiglia, gli ideali di novella romanità che, politicamente, il fascismo rappresentava. Tuttavia, questo atto di fede non impedisce all’artista di esulare dai temi ‘sociali’ e di ricercare anche una poetica dell’intimo che inevitabilmente ha come riferimento costante la Natura, il suo essere madre, spesso matrigna, ma pur sempre ambiente-rifugio, sfera dell’intima tragicità dell’esistenza.
Anche prima che la storia travolgesse l’ideologia alla quale Sironi credeva, le sue opere tradiscono la consapevolezza dell’ignoto, della caducità della vita e del pensiero, tanto che le immagini delle sue tele, dei suoi fogli d’album e di taccuino, pieni di disegni e schizzi, ci rimandano alla fatica del vivere, all’angoscia dell’uomo che, pur teso nella necessaria evoluzione della sua condizione sociale, sente che il legame con la Natura è potenzialmente l’unico che conduca all’equilibrio tra essere ed esistere, mentre l’industrializzazione andava a creare uno iato profondo tra umanità e necessità sociale.
La profondità di lettura delle necessità psicologiche e delle frustrazioni dell’uomo moderno e il suo appello accorato alla Natura come madre e ai suoi simboli atavici – le montagne, gli alberi – è evidente in tutte le opere scelte per questa mostra, anche là dove il mito, ossia la grandezza morale dell’umanità sironiana, progressivamente cede il posto alla disperazione e alla solitudine dell’uomo e dell’artista.

La mostra, nata da un progetto di Mariastella Margozzi e Romana Sironi, nipote dell’artista e curatore dell’Archivio Sironi di Roma, annovera in gran parte opere della collezione dell’Archivio Romana Sironi di Roma. Il catalogo bilingue italiano-francese, che conterrà anche un’antologia di scritti dell’artista, sarà edito dalla Silvana editoriale di Cinisello Balsamo.

Per informazioni:
Museo Archeologico Regionale
Piazza Roncas 12, Aosta
15 giugno – 24 settembre 2006
Orario: tutti i giorni, dalle ore 9 alle ore 19
tel. 0165.275902

Servizio attività espositive
tel. 0165.230545
[email protected]
www.regione.vda.it