
Il 28 ottobre 2011
Il tempio della danza è tornato più lussuoso che mai.
Dopo sei anni di restauri, 600 milioni di euro spesi, il Bolshoi, è finalmente pronto a risplendere nella sua versione imperiale ottocentesca lasciandosi alle spalle gli stilemi sovietici.
Il 28 ottobre ci sarà la cerimonia di apertura dello storico teatro moscovita; preannunciato come l’evento dell’anno a Mosca, per tutto ciò che il Bolshoi rappresenta per la cultura e la tradizione del Paese, è atteso un parterre di teste coronate, capi di Stato e vip, in primis il presidente russo Dmitri Medvedev con la moglie Svetlana e il premier Vladimir Putin.
Il programma del concerto, diretto da Dmitri Cerniakov, prevede una carrellata della secolare storia del Bolshoi ricca di opere e balletti russi; il tutto intervallato dall’esibizione di alcuni dei più grandi cantanti del mondo dell’opera, tra cui Placido Domingo, Nathalie Dessay, Dmitri Khvorostovski, Angela Gheorghiu e Violeta Urmana.
Il concerto sarà trasmesso in diretta su un maxi schermo davanti al teatro, e in 600 cinema d’Europa, tra cui 40 sale italiane, grazie a Nexo Digital.
Il tempio del balletto russo è stato completamente rinnovato durante i sei anni di lavori: la superficie è quasi raddoppiata (oltre 70 mila mq), le dorature rifatte da 156 restauratori, gli interni rinnovati con legno di pino raro e il celebre soffitto con le dieci muse nel cielo blu completamente restaurato.
L’antico splendore zarista è accompagnato da un tocco di modernità e tecnologia: ecco quindi il duplice palcoscenico girevole, la buca dell’orchestra allargata e mobile e con una nuova risonanza acustica.
Anche il made in Italy ha partecipato al restyling dell’imponente edificio moscovita: la veneziana Rubelli che, ha ”vestito” anche la Fenice, la Scala, il San Carlo e il Petruzzelli di Bari, ha realizzato oltre 12.000 metri di damaschi, lampassi, broccatelli e tessuti tecnici destinati a palchi, gallerie e platea, riproducendo le varianti cromatiche dei campioni originali.
Solo il sipario, impreziosito da un disegno che cita gli elementi tipici dell’iconografia russa, sete preziose e l’impiego di 500 kg di filato d’oro puro, ha richiesto ben un anno e mezzo di lavorazione. E poi, ci sono i 3000 mq di mosaici veneziani ricreati nei vestiboli e nelle gallerie dopo la scoperta di un frammento di quello originario rimosso in epoca sovietica.
Il 12 novembre 2011, la Scala di Milano sarà il primo teatro straniero ospite del Bolshoi, con la Messa da Requiem di Verdi diretta dal maestro Daniel Barenboim.
Ora è tutto pronto per l’inaugurazione e per la sua gloriosa 236esima stagione.