Fino a domenica 20 maggio 2018 la nautica italiana di lusso in mostra nelle boutique di via Montenapoleone a Milano per la quarta edizione di MonteNapoleone Yacht Club 2018. Anteprime e incontri con al centro il tema della tutela dell’ambiente marino.
Gli ultimi progetti dei più rinomati cantieri nautici e yacht club sono in bella mostra in anteprima fino a domenica 20 maggio 2018 nelle più prestigiose boutique di MonteNapoleone District per la quarta edizione diĀ MonteNapoleone Yacht Club, sostenuta da Audi, Nautica Italiana, Valverde e da Borsa Italiana in veste di partner istituzionale. Modellini in scala, disegni, fotografie e video raccontano le eccellenze della nautica nazionale e internazionale in un evento che coinvolge i protagonisti del mondo della nautica da diporto, gli imprenditori e le associazioni di settore. L’evento che ha risonanza internazionale ĆØ stato aperto lo scorso lunedƬ 14 maggio dalla tavola rotonda “Lāavanguardia italiana: design, industria e sostenibilitĆ nella nautica”. Tema di attualitĆ , vista la spinta sempre più forte dei consumatori e della stessa industria che ha preso coscienza e si sta attivando per assecondare questa nuova tendenza che porta gli armatori, anche di grandi e costose unitĆ , a esprimere la volontĆ a ridurre i consumi.
Max Sirena e Giovanni Soldini: l’impegno dei grandi skipper per l’ambiente
Ospiti dāonore della mattinata i due grandi skipper italiani, protagonisti delle regate più importanti.Ā Max SirenaĀ skipper di Luna Rossa eĀ Giovanni SoldiniĀ attualmente impegnato con il trimarano Maserati Multi 70 per la conquista di una serie di record in percorsi attorno al mondo. Ā«Purtroppo alcune delle nostre attivitĆ , come la costruzione di alcune parti ad alta tecnologia āĀ ha dettoĀ SirenaĀ in collegamento da Cagliari dove ĆØ la base di Luna RossaĀ ā sono per le nostre esigenze di precisione e struttura non proprio pulite e riciclabili: costruendo pezzi unici che devono esprimere il massimo delle prestazioni usiamo resine epossidiche e carbonio. Tuttavia allāinterno del team abbiamo preso delle iniziative per ridurre lāimpatto ambientale, intervenendo dove possiamo farlo. Usiamo materiali riciclabili per gran parte delle nostre attivitĆ nella base, abbiamo abolito le bottiglie di plastica per lāacqua e ognuno di noi ha un contenitore che può riempire nei distributori. Voglio sottolineare, visto il parterre di industriali, che nella nostra ricerca di componenti troviamo in Italia delle eccellenze e prodotti di grande qualitĆ che meritano più visibilitĆ Ā». Giovanni SoldiniĀ sta mettendo a punto lāimbarcazione per le prossime navigazioni ed ĆØ a Milano per lāevento di MonteNapoleone District in attesa di tornare a La Rochelle. Ā«Con Maserati Multi 70 i ho ormai praticamente fatto il giro del mondo due volte e posso garantire che la plastica abbandonata in mare sta crescendo in maniera esponenziale – ha detto Giovanni – Quando navighiamo in alto mare ne siamo praticamente sempre circondati. Solo dieci anni fa se ne trovava, ma non in questa misura e non era cosƬ evidente, quella che si vede in superficie ĆØ solo il 30% di quella che ĆØ in mare. Temo che lāunica soluzione sia il non consumo, di tornare a fare cose intelligenti. Per esempio in barca bere acqua del dissalatore e non portare decine di bottiglie che diventano rifiutiĀ».
Gli interventi di Confindustria e Nautica Italiana
Per UCINA Confindustria Nautica, Barbara AmerioĀ (CEO Amer Yachts) ha ricordato come lāassociazione sia impegnata da tempo per comprendere come riutilizzare la vetroresina e gli altri componenti della barca: Ā«Il problema della end of life si presenta concreto e ce ne siamo presi cura giĆ anche in passato. Esiste giĆ una tecnologia che trasforma le carene in piastrelle. Siamo al lavoro per trovare e praticare altre idee. Una di queste, progettare le barche in maniera che sia comunque più facile il loro disassemblaggio a fine vitaĀ», ha detto in occasione dell’evento di apertura. Michele GavinoĀ ĆØ invece intervenuto come vicepresidente di Nautica Italiana, uno degli sponsor dellāevento, oltre che come CEO di Baglietto: Ā«Stiamo intervenendo a livello europeo dove si fa ricerca e dove il problema della sostenibilitĆ ĆØ ben presente. Io sono un poā scettico ā ha detto ā quando sento parlare di ibrido, elettrico. Credo che il primo passo sia lavorare sui pesi e le forme delle barche e di conseguenza i consumi, attivando sistemi di ricerca che coinvolgano i bacini universitari e gli enti nazionali come il CNR. Barche più leggere significano motori meno potenti e tutta una catena di risparmi anche ambientali. Anche i produttori di motori diesel stanno lavorando alla loro innovazione con una serie di accorgimenti importantiĀ».