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Sfilate e business a Barcellona

Sfilate e business a Barcellona

Intervista a Pere Camprubí
Più di mille persone hanno partecipato al welcome party di The Brandery che, ieri sera, ha animato la nottata del popolo della moda di Barcellona. La colonna sonora della serata è stata realizzata da Advanced Music, il produttore di Sónar Festival, che si occupa anche della musica che anima la manifestazione fieristica. Advanced Music ha anche programmato la musica delle sfilate che, per la prima volta in questa edizione, hanno visto salire in passerella i marchi più innovativi presenti in fiera.

“Per sfilare nel nuovo spazio The Brandery Catwalk – dice Pere Camprubí, responsabile sviluppo della Fira de Barcelona e di The Branderyabbiamo selezionato 22 brand. L’allestimento, il fitting, la passerella e le modelle sono messe a disposizione dall’organizzazione fieristica e tutto sta funzionando per il meglio. Questa nuova iniziativa è molto apprezzata da espositori e visitatori e contiamo, per l’edizione estiva, di ampliare la rosa delle case che sfileranno”. Bene anche gli “speed date” che retailer e distributori internazionali (dal El Corte Inglés a Galerie Lafayette, alla Rinascente) stanno tenendo con le aziende espositrici.

Abbiamo notato una leggera flessione degli espositori presenti. A cosa è dovuto questo calo?
Effettivamente siamo passati dai 165 espositori della scorsa edizione ai 147 di quella attuale. Abbiamo mantenuto invariato il numero degli stranieri, che sono il 49% del totale, mentre il calo si è registrato sul fronte interno. Questa diminuzione è la risposta alla crisi che sta attraversando il nostro mercato. Sul fronte visitatori ci aspettiamo la conferma del numero della scorsa edizione che si è attestato sulle 16mila unità. Vogliamo ricordare che questa manifestazione, ancorché giovane, già si pone come un interessante palcoscenico per la penisola iberica e i paesi di lingua spagnola e dell’area mediterranea, e non solo, tanto che diverse realtà l’hanno scelta per presentare le novità. Due esempi la neonata linea Custo Line disegnata da Custo Dalmau e la linea prima uomo di Phard.

Ha accennato a una crisi del settore…
Effettivamente il mondo moda sta soffrendo anche se sta meglio di altri segmenti. Però abbiamo avuto un netto calo che ha fatto passare, il mercato dell’abbigliamento (esclusi quindi calzature e accessori) dai 18miliardi di euro del 2009 agli 11,7 con cui abbiamo chiuso il 2010.

Come è cambiato il consumatore spagnolo?
Il cambiamento è stato sostanziale. Infatti non è calato il numero di capi che si comprano ma la composizione degli acquisti. Prima su quattro pezzi comprati più della metà erano griffati oggi, parliamo di media nazionale, solo uno. Si è avuto un massiccio incremento degli acquisti negli outlet o nei punti vendita delle cosiddette “marche democratiche”. Oggi il 12% delle vendite in Spagna sono generate in questi spazi. Un discorso a parte merita Internet che ha avuto un grande sviluppo negli ultimi tempi tanto che per alcuni brand rappresenta oltre il 5% del fatturato generale.

Alessandra Iannello