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Klimt a Parigi

Klimt a Parigi

La mostra della settimana
La Pinacothèque de Paris ospita dal 12 febbraio al 21 giugno 2015 una mostra che mette sotto i riflettori i capolavori di uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau pittorica, Gustav Klimt.

L’esposizione “Klimt e il suo tempo. La Secessione viennese” presenta oltre 180 opere provenienti dal museo del Belvedere a Vienna e da collezioni private, ed è organizzata da Alfred Weidinger, lo stesso curatore della rassegna “Klimt. Alle origini di un mito” tenutasi al Palazzo Reale di Milano l’anno scorso.

Accanto ai lavori più rilevanti del maestro austriaco – dai primi studi accademici fino ai capolavori del periodo d’oro, come Judith I (1901) e il monumentale Fregio di Beethoven, presentato in Francia per la prima volta in una ricostruzione a grandezza naturale – la pinacoteca parigina accoglie una serie di rari documenti sulla vita di Klimt e della sua famiglia, compresi i fratelli Ernst e Georg, due importanti artisti con i quali Gustav collaborò spesso.

Uno dei punti focali della mostra è costituito dal primo periodo della Secessione, con particolare attenzione al rapporto con Parigi e alle suggestioni artistiche provenienti dalla Francia, che accomunarono artisti come Carl Schuch, Tina Blau, Theodor Hörmann, Josef Engelhart e Max Kurzweil. Questa importante esperienza, efficacemente rappresentata in mostra da opere appartenenti al Belvedere e a collezionisti privati, costituì un fertile terreno per l’evoluzione del movimento secessionista. La rassegna prosegue con i capolavori della Secessione, dell’avanguardia austriaca e con le prime opere di Egon Schiele e Oskar Kokoschka.

A completare il quadro, una sezione della mostra è dedicata alla fioritura delle arti applicate a Vienna: dai mobili, frutto di un’antica e raffinata tradizione artigianale, ai gioielli preziosi e alle splendide ceramiche. Questi oggetti sono accompagnati da una ricca documentazione storica, che testimonia gli esordi e l’evoluzione dei grandi artisti e architetti dell’epoca, quali Adolf Loos, Josef Hoffmann e la Wiener Werkstätte.

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