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Haute Couture a Parigi

Haute Couture a Parigi

La primavera estate 2012Parigi, dopo aver ospitato le collezioni maschili dell’autunno inverno 2012-2013, dal 23 al 25 gennaio è diventata scenario della moda che più la rappresenta: l’haute couture.

Tre giorni dedicati all’alta moda primavera estate 2012, in cui il made in Italy ha dato del filo da torcere ai cugini francesi: Atelier Versace, Giambattista Valli, Giorgio Armani Privé, Valentino e Riccardo Tisci (per Givenchy) hanno tenuto alto il nome della moda italiana oltralpe.

L’inaugurazione dei tre giorni è toccata a Donatella Versace, che torna in passerella dal lontano 2004: con sottofondo la voce angelica di Maria Callas e davanti a star di primo piano come Cameron Diaz e Diane Kruger, ha sfilato la donna cybernetica di Atelier Versace, molto strutturata e dalle tinte forte e scintillanti in uno spazio parallelo in cui il lusso regna sovrano.

Applausi no stop per l’altra maison italiana in scena il secondo giorno: la seconda collezione di alta moda di Giambattista Valli, in scena all’Hotel de Crillon, catapulta lo stilista italiano adozione di nascita, nell’Olimpo dei grandi couturier. Abiti contemporanei ma femminili impreziositi da fiori applicati, pizzi e strass che celebrano la sartorialità handmade della tradizione. Degno di nota il gilet-corsetto in coccodrillo nero e gli abiti lunghi e romantici per la sera.

Controversi i pareri sulla collezione primavera estate 2012 di Christian Dior firmata Bill Gaytten, andata in scena sempre il primo giorno: se da un lato si sente la mancanza dell’estro di John Galliano, è stato comunque apprezzato il richiamo ai pezzi chiavi dell’archivio della maison.
Sulle note di Lana del Rey nei saloni della sede storica della Griffe in Avenue Montaigne, si torna indietro agli anni ’50 in un trionfo di eleganza e femminilità, in cui sale in passerella il celebre “tailleur bar” inventato da Monsieur Dior nel 1947 e capostipite del suo “New Look”, e per la sera abiti lunghi a sirena o con gonne ampie arricchite da plissé e balze. Insomma, tanta couture ma poca originalità.

Sempre il 23 gennaio hanno presentato le loro collezioni couture Christophe Josse, Bouchra Jarrar, Alexis Mabille, Maurizio Galante e Iris Van Herpen, tutte ben rappresentate nella nostra gallery.

Il secondo giorno è inaugurato dalla strepitosa, come di consueto, sfilata Chanel, con le top model in veste di hostess a sfilare in un jet privato. Tutte le gradazioni dei colori del cielo rivivono in tubini allungati, tailleur Coco style con maniche a jambon e grandi colli aperti. E poi, pailletes e trame brillanti. Immancabili le mani in tasca per tutti gli outfit, dal giorno alla sera. L’effetto Kate Middleton pervade anche Karl Lagerfeld che riesuma le calze velate tanto amate dalla Duchessa di Cambridge!

Dopo Worth, è la volta di Re Giorgio che mette in scena la natura e il regno animale, tra uccelli, lucertole e serpenti, con colori cangianti e preziosi con l’uso di materiali ricercati creati per dare effetti speciali. La collezione Armani Privè ripercorre tutti i toni del giallo chartreuse, tonalità che tende al verde fluo, accostato al nero della rete tecnica che sostituisce il tulle dando maggiore tridimensionalità. E che dire dei cappelli firmati Philip Treacy?

Dopo Atelier Gustavolins e Stéphane Rolland, e dopo Alexandre Vauthier e Julien Fourniè, è toccato ad un altro italiano il duro compito di stupire il severo pubblico parigino.

Riccardo Tisci per Givenchy porta l’arte sulle passerelle parigine tenendo alto il nome dell’Italia nel panorama dell’alta moda. Dieci look che trasudano artigianalità, manifattura e raffinatezza; nell’abito che ha richiesto 350 ore di lavorazione, gli inserti in coccodrillo ricamati uno per uno su tulle di seta ricreando una gafica anni ’20 seguono la figura come una seconda pelle.

Ultimo giorno costellato da grandi nomi: in ordine, Maison Martin Margiela Artisanal, On Aura Tout Vu, Franck Sorbier, Elie Saab, Jean Paul Gaultier, Maxime Simoens e Valentino.

Elie Saab non tradisce mai: ogni singolo capo della sfilata è pronto a calcare i red carpet più prestigiosi. La collezione è ispirata all’atmosfera, ai profumi e ai colori dei più bei giardini, gli abiti in tulle sono impreziositi da ricami, passamaneria e cristalli nei toni dei fiori estivi: rosa, ciclamino, fresia, mentre i babydoll in pizzo sono ricoperti da ricami in swarovski e paillettes.

Jean Paul Gaultier omaggia Amy Winehouse, la cantante scomparsa la scorsa estate che aveva un suo stile ben definito vintage retrò. Durante la passerella, con sottofondo le canzoni dell’artista cantate da un coro gospel, le modelle con acconciatura cotonata, come amava portare la 27enne inglese, in scena tutti i capi iconici dello stilista francese, come il tailleur maschile, il bustier e l’abito-trench.

Finale che farà discutere in cui le modelle, con capelli cotonati ed eye liner, sono tornate in passerella con il velo del lutto, nero o colorato, orlato di frange o ricamato, ma sempre stravagante.

La collezione di Valentino disegnata da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, che chiude la settimana dell’alta moda parigina, è un inno al romaticismo e alla leggerezza. Nell’aria aleggia un inno alla spensieratezza e alla gioia. Fantasie fiorate che evocano un giardino idilliaco.

L’attenzione adesso è tutta su AltaRoma per celebrare, di nuovo, la sartorialità made in Italy.