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Gianni De Benedittis, il gioielliere dei sogni

Gianni De Benedittis, il gioielliere dei sogni

Intervista al fondatore di futuroRemoto
Gioielli in movimento, ma anche piccoli giocattoli a 24 carati. Macchinine, elicotteri ma anche orinatoi o bicchieri da campeggio, queste le creazioni di Gianni De Benedittis, designer e creatore di gioielli salentino e fondatore del brand futuroRemoto, che hanno stregato personaggi famosi in tutto il mondo e attirato l’attenzione di personaggi eclettici quali Guillermo Mariotto o Ferzan Ozpetek.

Un curriculum, quello di Gianni, che parte da Firenze dove studia presso Le Arti Orafe di Firenze e continua con la specializzazione in “tecniche celtiche” al City College di Manchester e in “lavorazione dei metalli” all‘Istituto Statale d’Arte P. Selvatico di Padova.
Il suo palmares include la vincita, nel 2007, del prestigioso concorso Who is on Next? di AltaRoma e Vogue Italia mentre nel 2009, conquista a Milano, il Premio delle Arti, Premio della Cultura (fondato da Indro Montanelli).

Gianni De BenedittisNumerose le esposizioni dove i capolavori di Gianni sono stati in mostra, in Italia (a Lecce, Bari, Firenze, Roma, Milano) e all’estero (al Palazzo delle Scienze e della Cultura di Varsavia, all’Expo di Saragozza, al Metropolitan Pavilion di New York, ai Magazzini Novinsky di Mosca, al Palais des Sport di Salonicco).
A parte la produzione di gioielli per alcune serie televisive Mediaset, Gianni De Benedittis ha al suo attivo anche importanti collaborazioni, con Guillermo Mariotto della Maison Gattinoni, per la quale dal 2009 disegna e crea collezioni di gioielli e con il regista Ferzan Ozpetek, per il quale nel 2010 ha creato alcuni gioielli del film “Mine vaganti” e, nel 2011, i gioielli per l’Aida del 74° Maggio Musicale Fiorentino.

A parte i nomi più blasonati, quali sono le sue clienti abituali?
Le mie clienti più affezionate vengono in gioielleria anche ogni settimana per vedere se c’è qualcosa di nuovo. Soprattutto in questo periodo di crisi la donna vuole un gioiello importante e unico per sottolineare il proprio status.

Cosa le chiedono prevalentemente?
In primis la riedizione di gioielli che già hanno e che vogliono svecchiare. Poi di realizzare dei pezzi disegnati da loro. Io le affianco per rendere possibile la creazione e, insieme, disegniamo il “gioiello perfetto”. Gli uomini, invece, sono più prevedibili e vengono ad acquistare per lo più i gemelli.

Quanto costa mediamente una sua creazione?
Si parte dagli 80 euro e si arriva…all’infinito. Il pezzo più costoso è stato un solitario montato su una costruzione che riproduceva un nido. Un pezzo unico fatto su ordinazione per festeggiare un evento speciale che è costato 35mila euro.

Alessandra Iannello