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La bellezza nel terzo millennio

La bellezza nel terzo millennio

“La donna, la bellezza”: le opinioni delle italiane commentate da due sociologi e un chirurgo plastico

Il 7 novembre presso il Villa Borghese Institute di Roma si è tenuta la conferenza “La donna, la bellezza” che, grazie all’incontro tra due sociologi, Carla Collicelli e Paolo De Nardis, e il chirurgo palstico Pietro Lorenzetti, ha analizzato il concetto di bellezza al femminile nel terzo millennio, commentando le opinioni delle italiane raccolte dal Censis

Ne è emersa, attraverso la storia del femminile, dei rapporti con la bellezza e il benessere, con gli uomini e il lavoro, una donna oggi matura e consapevole. Donna uscita dall’era dell’infanzia tipica delle nostre nonne – protetta e accudita dalla famiglia o dal marito – ma anche dall’adolescenza degli anni ’70, dove troviamo una donna ribelle, che vuole rivendicare i propri diritti.
Oggi la donna è una donna, appunto. Che sceglie per sé ma che non ha paura del confronto, che è attenta al proprio benessere sia fisico che emotivo, capendone l’importanza anche per la bellezza esteriore.

Equilibrio e maturità che non vogliono dire ossessione, però. Per cui la femminilità passa oggi anche attraverso la salute e l’espressione di sé e diviene, contemporaneamente, apparenza ed essenza.
Se il sillogismo oggi è donna uguale esprimersi, non esibirsi, il professor Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico e padrone di casa della tavola rotonda, conferma che “questa evoluzione del femminile si legge anche nelle richieste delle mie pazienti, che vogliono sempre più valorizzarsi e sempre meno trasformarsi. Se fino a qualche anno fa le donne erano sempre ossessionate dal ‘voler diventare come…”, richiesta che poi, di fatto, si traduceva in seni molto grandi e appariscenti, a volte volutamente innaturali, piuttosto che visi scolpiti e perfetti, labbra e nasi uguali a quelli delle fotografie ritagliate dei rotocalchi, oggi la donna sempre più mi chiede interventi che le permettano di essere più bella ma naturale e in armonia col proprio essere. È per questo che il chirurgo plastico deve saper essere anche psicologo e interpretare, insieme con la paziente, quali siano i suoi desideri, andando a correggere là dove si scorgono confusione o richieste che vanno a contrastare la personalità di chi a noi si rivolge.’

Questo diverso rapporto col proprio corpo ha forse anche un legame con un diverso rapporto con l’altro sesso, mentre si è aperta una nuova era di sfide, dovute allo stress e alla mancanza di tempo, quasi sconosciuti fino a qualche decennio fa, almeno nel mondo femminile.

Di fatto, in conclusione, la donna di oggi si piace, è contenta di come è e tutto sommato sono poche quelle che non riescono a piacersi quanto vorrebbero. È reale e sa di esserlo. Senza che vengano meno quegli archetipi che da sempre la caratterizzano – magia, emozione, impulso, creatività –, ad essi si aggiungono, anche grazie alla maggiore informazione a cui è possibile far riferimento, equilibrio e consapevolezza, tenacia e tranquillità interiore.