
Con l’arrivo dell’autunno, le giornate si tingono d’oro e le colline si vestono di rosso e ambra. È il momento perfetto per concedersi una fuga slow nei Wine Resort, luoghi sospesi tra la tradizione enologica e l’arte dell’ospitalità. Qui il vino non è solo da degustare, ma diventa un linguaggio che racconta il territorio, un rituale sensoriale che intreccia profumi, colori e storie. Qui andremo a conoscere 5 indirizzi iconici, ognuno con un’anima diversa, ma uniti dal culto del vino e dalla ricerca dell’eleganza. Cinque idee, insomma, per abbracciare l’autunno e immergersi nel suo spirito con un tocco di classe.
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5 Wine Resort imperdibili
1 – Filodivino – San Marcello, Marche. Incastonato tra le morbide colline marchigiane, qui la viticoltura è un atto di amore e rispetto: si coltiva uva biologica per ritrovare l’equilibrio della terra, generando un Verdicchio dei Castelli di Jesi luminoso e una Lacrima di Morro d’Alba intensa e avvolgente. Il Wine Resort nasce sulle rovine di un antico casolare, trasformato in sette dimore dal design essenziale e contemporaneo, ma in dialogo costante con la natura. Gli interni, con arredi realizzati da artisti e artigiani locali, si tingono di toni morbidi e naturali, lasciando che il paesaggio faccia da protagonista. Dal tramonto fino alla sera, un calice in mano e le colline infinite davanti agli occhi: questo è il lusso della semplicità.
2 – Palás Cerequio – La Morra, Piemonte. Nel cuore delle Langhe, dove l’autunno regala scenari da cartolina, sorge questa dimora storica trasformata in un rifugio per esteti del vino. Poche suite, arredate con cura sartoriale, accolgono gli ospiti in un’atmosfera sospesa tra charme e lentezza. La vera meraviglia? Il caveau del Barolo: una collezione di oltre 6.000 bottiglie, con annate rare e introvabili, che consente degustazioni verticali e orizzontali per i cultori più appassionati. Passeggiare tra i filari al mattino e perdersi poi in calici di Barolo al tramonto: un viaggio sensoriale che è pura celebrazione del tempo.
3 – Castello di Spessa Golf Wine Resort – Friuli Venezia Giulia. Qui il vino incontra la storia. Il Castello di Spessa, con le sue mura medievali e il fascino aristocratico, ha ospitato persino Casanova, lasciando tra le stanze il ricordo di un’epoca seducente. Oggi la tenuta è un Wine Resort poliedrico: suite arredate con mobili del ’700 e dell’800, una cantina scenografica scavata nella collina dove riposano i vini del Collio, e un campo da golf a 18 buche per chi ama lo sport all’aria aperta. A completare l’esperienza, la Vinum SPA, interamente dedicata alla vinoterapia: piscine, idromassaggi e trattamenti a base di vinaccioli ed estratti d’uva, per regalarsi un benessere che profuma di natura e di eleganza.
4 – Cincinnato – Cori, Lazio. Cincinnato non è solo un resort, ma un manifesto: valorizzare i vitigni autoctoni del Lazio, custodendo la memoria del territorio. Nato nel 1974 come cantina cooperativa, oggi accoglie gli ospiti in un’atmosfera autentica e raffinata. Le camere, con dettagli ricavati dalle botti di legno, raccontano la storia del vino attraverso design e materia. La sala degustazione panoramica si apre su colline verdi e luminose, mentre la cucina propone piatti creati con ingredienti a chilometro zero, celebrando la tradizione con un tocco contemporaneo. Qui, l’ospitalità è una carezza sincera che profuma di radici e autenticità.
5 – Natiia – Lazise, Verona. A pochi passi dal Lago di Garda, la Villa Bottona ospita Natiia, un rifugio che intreccia memoria rurale e lusso discreto. Qui il ritmo è quello lento della campagna: passeggiate tra orti e vigne, degustazioni di oli e vini che raccontano la terra, esperienze autentiche che riportano alle origini. Ogni dettaglio evoca la memoria contadina, ma con uno sguardo chic e contemporaneo. Natiia è un invito a fermarsi, a riscoprire la bellezza dell’essenziale e a lasciarsi guidare dai sensi.