Cartier arriva a Torino. Il colosso della gioielleria a livello mondiale decide di scommettere sul capoluogo piemontese investendo 25 milioni di euro per creare un polo manifatturiero della gioielleria 4.0. Ecco quando inizieranno i lavori e come è strutturato.
Cartier a Torino
L’azienda francese fondata nel 1847 a Parigi, aprirà un polo manifatturiero della gioielleria. Quindi Cartier decide di aprirlo a Torino, scommettendo sulla città oltre 25 milioni di euro. A ridosso della periferia Ovest di Torino, a Basse di Stura, verrà innalzato questo grande centro di lusso che vanterà 12 mila quadrati in cui lavoreranno più di 300 persone. Il progetto Cartier a Torino è in cantiere da ben un anno ma questi 365 giorni sono stati necessari per ottenere i permessi e il via libera del Comune di Torino. Il progetto porta la firma del l gruppo Richemont e i lavori cominceranno a breve per terminare nel giro di 18 mesi.
Richemont non è nuova a Torino
La la holding svizzera che possiede i marchi Cartier, Montblanc, Van Cleef e Buccellati decide che è ora di creare un polo, una stazione del lusso che riesca a concertare le tecnologie più avanzate del settore. Richemont non è nuova a Torino, infatti è presenta sul territorio piemontese da quasi dieci anni. Il colosso svizzero del lusso ha incrementato la produzione orafa grazie all’acquisizione dell’Antica Ditta Marchisio, la società di Licia Mattioli. Da qual momento le strade si sono separate. Infatti Mattioli ha dato vita ai Gioielli Mattioli e Richemont ha cominciato a produrre gioielli per il brand Cartier sotto l’insegna manifatturiera del Polo Gioielleria Italia. Ma ad oggi le azioni in parlano più delle parole. Infatti il modo di investire di Cartier a Torino fa intendere che la voglia di espandersi è grande e chissà che il capoluogo piemontese possa davvero diventare un polo della gioiellieria 4.0.
>> Spettacolari case di lusso in Scozia: tra cottage antichi e ville moderne