
La corsa verso gli Oscar 2014
Candidato a cinque Golden Globe ma tornato a casa a mani vuote, Nebraska può rifarsi agli Oscar, dove è in gara con sei nomination, tra cui miglior film, miglior regista e miglior attore a Bruce Dern, che per il ruolo ha già levato al cielo la Palma d’oro allo scorso Festival di Cannes.
Il film di Alexander Payne, approdato nei cinema italiani a metà gennaio, è un ritratto in bianco e nero della provincia americana del Midwest e una raffigurazione ironica delle nevrosi familiari.
Protagonista è Woody, un anziano confuso, testardo e taciturno, interpretato da Dern, che, quando si convince di aver vinto un milione di dollari con una pubblicità-truffa, decide di partire la cittadina del Montana dove vive e Lincoln, la capitale del Nebraska per ritirare il fantomatico premio.
Quando il figlio David (Will Forte) decide di accompagnarlo nella traversata per fargli capire di essere stato truffato, inizia il viaggio tra dissidi familiari, vecchi rancori e commoventi confronti, ed emerge una provincia americana abbattuta dalla crisi e isolata dal mondo.
Sulla strada, i due tornano nella cittadina dove hanno abitato a lungo, dove li raggiungono la madre (una pestifera June Squibb, candidata a miglior attrice protagonista) e l’altro figlio (lo stoico Bob Odenkirk).
Magistrale l’interpretazione di Dern, che dopo una serie di personaggi brutali e criminali, come ne I cowboys, Django Unchained e Il re dei giardini di Marvin, porta sul grande schermo la fragilità e la verità di un anziano affetto da Alzheimer.
Payne, già regista di A proposito di Schmidt, Sideways e Paradiso amaro ha spiegato: “La cosa che mi è piaciuta molto della storia è il desiderio di David di restituire un po’ di dignità a suo padre. E’ un tema importante che sento molto”. L’anziano protagonista, da sempre considerato un perdente, nel suo viaggio on the road riacquista dignità e si prende qualche rivincita, nonostante sia vittima di una truffa. Ed è proprio suo figlio a ridargli la dignità, quando di fronte ai suoi detrattori afferma: “Non ha l’Alzheimer, crede solo a quello che la gente gli dice”.
Payne ha sempre immaginato Nebraska in bianco e nero e la sua scelta è stata apprezzata da pubblico e critica. “Ho sempre desiderato fare un film in bianco e nero. È un formato bellissimo. E questa storia sobria e rigorosa si presta a uno stile delle immagini semplice, spoglio e disadorno come la vita dei protagonisti del film”.