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Semplicità ed efficienza

In collaborazione con B&G Business & GentlemenParola a Massimo Mazzi, uno dei principali manager del settore Real Estate. Come superare la crisi che ha colpito il mondo dell’edilizia e arrivare alla ripresa più forti di prima

Ripartire dalla semplicità di operazioni pre-Real Estate, puntando sempre e comunque sull’alta qualità dei servizi, sull’efficienza e sulla modernità. E sperare che l’onda di crisi possa passare il prima possibile. Sono le certezze e le speranze di Massimo Mazzi, presidente di Redilco Real Estate e Amministratore Delegato di Redilco Group, fondata nel 1972.

Diversi e numerosi i progetti di sviluppo in agenda in Italia, nel milanese, veronese, varesotto, piemontese, in Agrigento e nel mondo (a Parigi e negli Stati Uniti); progetti che nonostante la crisi vanno avanti.
Il Gruppo Redilco, realtà leader nel settore immobiliare da oltre 35 anni, sia a livello nazionale che internazionale, è oggi attivo nell’ambito dello sviluppo, dell’intermediazione, della consulenza e della gestione di patrimoni immobiliari, curando direttamente tutti i processi attraverso strutture altamente specializzate. Gestisce un patrimonio di più di 360 milioni di euro ed è composto da 5 società: Redilco Real Estate – la capogruppo – opera per lo sviluppo di nuove iniziative immobiliari e la gestione di attività di asset management; Redilco Property Management opera per la gestione tecnica ed amministrativa di portafogli immobiliari; GVA Redilco è la società di advisory, agency e project management del Gruppo che presta i propri servizi nei settori Investment, Corporate Services, Logistica, Uffici, Retail, Hospitality e Residenziale; Redilco Hotels & Tourism opera per la completa gestione di progetti immobiliari turistici e alberghieri; RedilcoMat, società in joint venture con la Cooperativa Ceramica d’Imola, il più importante e solido gruppo italiano del settore, offre soluzioni e consulenze per la fornitura e posa in opera di materiali per l’edilizia.

Come ci si sente nell’essere responsabile di un gruppo leader nel settore e con alle spalle una storia di 35 anni?
Oggi come oggi sento il peso di una maggiore responsabilità legata soprattutto alla situazione economica che il Paese sta attraversando. Il contesto di crisi ha coinvolto maggiormente il settore immobiliare dove noi operiamo e questo ha comportato una serie di cambiamenti e rifl essioni mirate soprattutto a garantire, comunque, i posti di lavoro. Questa resta la priorità e in tale direzione vanno tutti i nostri sforzi. Potrò dirmi soddisfatto il giorno in cui saremo usciti da questo tunnel mantenendo la nostra struttura solida e stabile.

All’interno di un settore non facile come si riesce a reagire?
Spingendo sulle ristrutturazioni e sulla qualità dei servizi. Siamo consapevoli che non tutti hanno la nostra stessa fortuna; in molti, anche aziende buone, stanno cadendo e temo che il 2011 non segnerà la ripresa. Per quella dovremo aspettare il 2012. Per quanto ci riguarda non intendiamo abbassare la guardia: si tratta di una crisi di portata globale, non esistono isole felici. Al momento abbiamo in stand by operazioni importanti che aspettano la ripresa del mercato per entrare nel vivo. Dal punto di vista operativo continuiamo a lavorare su lotti non troppo grandi, puntiamo sulle riconversioni di vecchi edifi ci, riqualifi cazioni e sulla logistica, da sempre il nostro punto di forza. Inoltre stiamo puntando molto sull’attività di advisory ed agency.

E sulla ricerca di settori nuovi quali il turismo…
Si. E’ un settore in cui siamo entrati con la creazione di Redilco Hotels & Tourism, società che opera per la completa gestione di progetti immobiliari alberghieri, dallo studio di fattibilità, alla loro realizzazione ed alla successiva gestione. In Italia ci sono molte opportunità di investimento soprattutto sul fronte della gestione stessa della struttura.

Cosa “salverà” il settore immobiliare?
Sicuramente il ritorno a operazioni semplici e a quel sistema che esisteva prima dell’avvento del Real Estate.Ci sarà insomma un ritorno alle origini che non dobbiamo temere ma aff rontare come possibilità crescita.

Il suo progetto più bello?
Ce ne sono tanti di cui sono e siamo fieri. Sicuramente la logistica ci ha permesso di toglierci parecchie soddisfazioni. Uno dei fiori all’occhiello è il progetto di Siziano Logistic Park, joint venture tra Redilco Real Estate and AMB Property Corporation, situato a 8 km a Sud di Milano, strategicamente posto sulla strada statale SP40 direttamente connessa all’autostrada A1 Milano – Napoli e all’autostrada A7 Milano – Genova. Questa operazione è la testimonianza della modernità e dell’effi cienza della struttura realizzata e la sua conformità alle esigenze dei nostri clienti. Abbiamo completato la commercializzazione dell’intero Lotto 3 del parco logistico e siamo pronti ad iniziare la commercializzazione degli altri due lotti di cui abbiamo già avviato i lavori di costruzione. Sappiamo di essere leader in questo settore.

Expo 2015. Un’opportunità ancora poco concreta. Potrebbe essere per voi una boccata di ossigeno e invece…
Si sta perdendo molto, troppo tempo. Sinceramente al momento sono molto scettico; stiamo perdendo un’occasione unica per far cambiare fi sionomia alla città e alla regione. Noi abbiamo diverse proprietà a Milano da sviluppare e che rientrerebbero nelle aree di interesse dell’Expo, ma ci rendiamo conto che le divisioni politiche stanno rovinando tutto, pur non avendo nulla a che vedere con il contesto.

Molti vedono la bioedilizia, e tutto ciò che è collegato, come occasione da cogliere per l’intero settore…
Sicuramente sul fronte della bioedilizia le possibilità sono molte e al momento ci sono incentivi che servono al settore. Non dobbiamo però credere che tutto sia trend. Vediamo l’esempio del social housing, una bandiera e una pubblicità sventolate da molte amministrazioni ma di diffi cile concretizzazione. Tra i gruppi migliori che si dedicano al social housing, vorrei citare come esempio positivo lo sforzo di GE.FI Spa di Antonio Intiglietta. Quindi le innovazioni fanno sicuramente bene al settore ma devono avere una loro giusta applicazione.

Quali sono i freni che ancora oggi, crisi a parte, rallentano il settore?
Sicuramente i lunghi tempi richiesti dalla pubblica amministrazione che vanno nella direzione opposta rispetto alla rapidità e alla fl essibilità che il nostro lavoro richiede. Manca un’adeguata dotazione di infrastrutture in alcune zone e questo rischia di allontanare investitori stranieri.

Lei è un amante dello sport, una passione che porta un valore aggiunto rispetto al lavoro quotidiano?
In parte si perché lo sport continua ad essere uno sfogo. Sul fronte del lavoro stiamo operando nell’ottica di cambiare il modo di vedere e vivere stadi e palazzetti che devono sempre più diventare luoghi con una loro vitalità e non solo legati al momento sportivo.

by B&G Business & Gentlemen