x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Come sarà il nuovo Six Senses a Milano firmato Tara Bernerd. Nuovo epicentro del lusso contemporaneo

six senses Milano

Milano è il motore d’Italia, e la città corre sempre più veloce. Vibra, ispira. E non è infatti un caso se Tara Bernerdarchistar britannica che ha ridisegnato hotel e residenze iconiche in ogni angolo del mondo – ha deciso di concentrare qui il suo nuovo orizzonte creativo. Nel cuore di Brera prende forma il Six Senses Milano, destinato a diventare uno degli opening più attesi del 2026. Ma come sarà? 68 camere, 15 suite, due con piscina privata e un concept che intreccia artigianato, materia e luce in perfetto dialogo con l’anima milanese. E non è tutto: sulle sponde del Lago di Como, l’ex Grand Hotel Cadenabbia rinascerà come Six Senses Lake Como (opening 2028), un rifugio da sogno sospeso tra giardini pittoreschi e una piscina galleggiante che promette di diventare la più instagrammata d’Italia. Un asse Milano–Como che definisce la nuova mappa del lusso firmata Bernerd.
Leggi anche: L’Isola delle Formiche: esclusiva, privata e affittabile. La perla italiana del luxury of less

Milano, musa inesauribile

Formata con Philippe Starck, Tara Bernerd ha fondato il suo studio nel 2002 e da allora ha trasformato il design in una firma internazionale. La sua cifra stilistica? Un approccio sartoriale agli spazi, un uso consapevole della materia e un’estetica audace che sa essere calda ed elegante. Oggi Milano è il suo quartier generale creativo. A pochi passi dalla Pinacoteca, il Six Senses Milano sarà molto più di un hotel: una villa urbana segreta dove pavimenti storici e materiali preziosi – marmo arabescato, ottone lavorato a mano, vetro fumé – si fondono in un racconto tutto milanese. Spa scenografica, cortile nascosto, 68 camere dal carattere deciso e un rooftop bar con sky pool panoramica: il nuovo hotspot per vivere la golden hour con Brera ai tuoi piedi.

Il lusso secondo Tara Bernerd

Per Tara Bernerd il vero lusso sta nel modo in cui si combinano vari elementi: proporzioni, tattilità, dettagli che fanno la differenza. Il design è lifestyle, è esperienza. Per questo ogni progetto è cucito sul luogo che lo ospita, diventando racconto e identità. Il futuro dell’hospitality? Consapevolezza e benessere. Spa, palestre e spazi di rigenerazione hanno oggi lo stesso peso di ristoranti stellati e cocktail bar. E a fare la differenza, più di ogni altro dettaglio, resta sempre il servizio: persone capaci di trasformare un soggiorno in un’esperienza autentica. La città è in fermento, e si attende con ansia l’apertura di questa nuova perla meneghina.

Argomenti