
David Lynch, maestro di sogni inquietanti e inquietudini visive, ci lascia non solo con le sue opere: tutto l’universo che ha costruito attorno alla sua vita privata, arte, cinema e architettura è ora sul mercato. A pochi mesi dalla sua scomparsa, la celebre tenuta che ha abitato per oltre trent’anni nelle colline di Hollywood è stata messa in vendita. Chi la vorrà, dovrà tirare fuori 15 milioni di dollari. La proprietà non è una semplice villa: è un piccolo universo Lynchiano, un santuario creativo che fonde architettura storica, luoghi di produzione cinematografica e la personale visione estetica del regista. Il complesso si estende per 2,3–2,5 acri (circa 0,93-1,01 ettari) sulle Hollywood Hills, su più appezzamenti (5 parcelle contigue) nella zona di Senalda Drive. In tutto sette strutture che includono: la “Beverly Johnson House” (la residenza principale), case guest, un’abitazione brutalista, uno studio-sala di montaggio, sala proiezioni, workshop artistici. E poi: 10 camere da letto e 11 bagni distribuiti tra le varie strutture. Scopriamo qualcosa in più sulla villa di David Lynch.
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Anche la sua villa è lynchana
Il cuore del complesso è la Beverly Johnson House, progettata nel 1963 da Lloyd Wright (figlio di Frank Lloyd Wright). Nel 1991 Lynch commissiona a Eric Lloyd Wright la piscina e il pool house. L’architettura è riconosciuta da HistoricPlacesLA come “eccellente esempio di Mid-Century Modern / architettura organica”. Tra gli elementi degni di nota: pareti di vetro che permettono fluidità tra interno ed esterno; pattern geometrici audaci (es. motivi a chevron in cemento); cemento e intonaco grigio liscio; dettagli in legno naturale e metallo; arredi e oggetti d’arte personali di Lynch disposti come integrazione dello spazio; spazi diversi con atmosfere distinte. Alcune strutture sono state set per i suoi film: la casa brutalista è apparsa in “Lost Highway”, lo studio e gli spazi interni sono stati usati per montare “Mulholland Drive“.



Il simbolismo e l’importanza culturale della villa
Oltre al valore immobiliare, la villa di David Lynch ha un peso simbolico enorme: è stata casa, set, luogo di lavoro, laboratorio. Lynch stesso ha più volte dichiarato come l’architettura gli sia stata fonte di ispirazione per i suoi film, per i dettagli scenografici, per i suoi arredi, le sue opere d’arte. La famiglia, tramite l’agenzia che cura la vendita (The Agency Beverly Hills, agente principale Marc Silver), ha esplicitato che desidera che il nuovo proprietario rispetti la visione di Lynch e preservi l’integrità del complesso. Non è solo una casa di lusso: è un pezzo di storia del cinema che si intreccia con la storia dell’architettura moderna.